domenica 29 luglio 2012

Sant'Oreste, Festa del trattore


Una vera festa de' paese! Come quelle di una volta, in campagna, col baracchino del tiro a segno, le donne che servono ai tavoli e gli uomini che sudano davanti alle griglie, le gare di abilità (in questo caso fra trattoristi), la notte che cala sui campi mentre i grilli iniziano la serenata accompagnando la cantante di liscio. Ci mancava da un sacco una festa così e ci voleva proprio il fresco di questa campagna, ormai stretta fra l'autostrada a l'outlet, ma ancora "vera"! Ci scofaniamo di tonnarelli e pollo alla brace, ma non disdegniamo la trippa con la mentuccia, uno dei piatti tipicamente romani, ormai un must della nostra "proposta" casalinga: qui la fanno proprio come la cucina Francesca, una squisitezza! Questa bravura nell'organizzare minuziosamente, preparare ottimi cibi, servire ai tavoli con professionale scioltezza, dovrebbe essere presa ad esempio da tanti improvvisatori che si credono grandi chef!
La ristorazione è un'arte complessa che richiede competenze, amore e predisposizione: non è per tutti. Perciò, nonostante a casa nostra si mangi da "5 smile", noi non apriamo un ristorante. Per ora.

sabato 28 luglio 2012

Precari all'Isola Tiberina


Dopo il lago il fiume, anzi, l'isola sul Tevere dove ogni estate si tiene una bella manifestazione a base di film, spettacoli, eventi, birra e cous-cous (veramente si mangia e si beve anche altro, ma noi parliamo solo di esperienze personali).
Stasera si proietta il film di un'amica: La ballata dei precari. Arriviamo in ritardo, parcheggiando a chilometri di distanza, tanto per essere in tema con la precarietà. E precaria si rivela la proiezione: il DVD comincia a fare le bizze dopo poco che siamo seduti... Beh, è l'occasione per una "biretta" nel vicino pub, in attesa che si procurino una copia funzionante. Gli altri spettatori non sono così pazienti e la proiezione ricomincia, dopo solo un quarto d'ora, con mezza sala vuota: non sanno quel che si perdono! Il film di Silvia è condito di amaro sarcasmo, quell'ironia cattiva che solo un vero precario trentenne di belle e, per il momento mancate, speranze ben conosce. Sei episodi (in realtà ne vediamo solo quattro a causa del notevole ritardo nel giungere in loco) che descrivono surreali ma purtroppo plausibili situazioni nelle quali i giovani di questa generazione "saltata" si trovano o si troveranno presto o tardi a vivere.

Lago del Salto reloaded


La volta precedente non eravamo insieme e dunque è stato indispensabile "ricaricare" questo viaggiucchio al Lago del Salto.
Purtroppo fa un caldo asfissiante e alla prima puntatina giù sulla riva del lago rapidamente desistiamo dal proposito di fermarci lì: meglio rifugiarsi all'Osteria Fiumata e riprovare nel pomeriggio.
All'Osteria siamo accolti da Gigi e dal suo socio che senza perdere tempo ci portano acqua e vino ghiacciati: subito ci riprendiamo tanto da poter affrontare il menù "quel che c'è c'è" proposto dai simpatici osti.
Dopopranzo finalmente giù al lago (ma si è alzato un delizioso venticello  che ci consente di respirare) immersi un un'acqua tiepida e limpida nonostante il fondale fangoso (bisogna procedere con prudenza!).
Decidiamo di vedere il lago dall'alto e ci inerpichiamo in auto su per il fianco della valle, ma sbagliamo strada e, invece di raggiungere Girgenti, finiamo in un paesino poco distante, Baccarecce, privo del belvedere desiderato: bisognerà tornare qui ancora una volta!

domenica 22 luglio 2012

Nuvole a Faleria

A Faleria in Piazza Garibaldi per assistere al concerto del trio Le Nuvole Barocche: De André a tutto spiano nell'interpretazione di Mariarita Laugeni (voce e flauto), Giovanni Bocci (voce e tromba) e Luca Minicucci (chitarra). Molto ma molto gradevoli. E il cielo ci  risparmia: nonostante le nuvole (più o meno barocche) si vadano addensando, neppure una goccia bagna la bella serata. Si ringrazia i munifici organizzatori!

sabato 21 luglio 2012

Rignano, Festa dei giovani

Anche se palesemente fuori target, facciamo una capatina alla festa in paese: dopo la pizza con gli amici bisogna pur digerire!
Una folla come non si vedeva da anni, salsicce, gnocchi e birra a fiumi, tanti stand, in maggioranza del tiro a bersaglio e visto il tema "far west" non mancano cavalli e cavalieri e molte cow girls.
Sul palco un comico romano, Antonio Giuliani: qualche risata la strappa anche a noi, diciamo la verità, ma il repertorio romanesco è un po' stantio e ci sembra di aver già sentito la maggior parte delle battute. Probabilmente il signor Giuliani è talmente famoso che anche noi lo conosciamo...

sabato 14 luglio 2012

Capaccio e Agerola


Sulla via del ritorno cerchiamo un caseificio a Capaccio dove acquistare e gustare il prodotto locale: la mozzarella di bufala. Non ci sono più i caseifici di una volta! Quelli piccoli e un po' puzzolenti che producevano con scarsa igiene squisite mozzarelle. Ora sono tutti moderni e puliti. Ne adocchiamo diversi lungo la strada, ma siamo incuriositi da uno che sembra un incrocio fra un centro commerciale e una centrale del latte: gigantesco! Il Granato ha un megaparcheggio per pullman turistici, un enorme parco di qualche ettaro a ulivi, una grande fabbrica a vista con decine di operai che scivolano su un pavimento di mattonelle immacolate, fra grandi catini di acciaio inox, travasando, impastando, mozzando e confezionando. Banco di distribuzione velocissimo con i micidiali numeretti e dieci secondi per fare l'ordinazione, senza tentennamenti, ché c'è una fila da paura! E affianco un bar grande quanto una piazza, specialità yogurt di bufala, da consumare anche all'aperto, sotto un pergolato vasto come un campo da calcio! Alla fin fine la mozzarella è più che buona (non eccezionale, ma per quella ci vuole la macchina del tempo) e buono lo yogurt, a un prezzo ancor più buono!

Un po' disorientati, ma rifocillati, riprendiamo il cammino, ché non è presto e c'è pure traffico. Manca un pezzetto di autostrada per Napoli quando decidiamo per una piccola follia: torniamo indietro! Direzione Agerola, su per i monti della Costiera Amalfitana. Strada nonfaciletuttacurve, ma arriviamo tranquilli lì dove volevamo. Perché, va bene le mozzarelle di bufala, ma vuoi mettere il fiordilatte di Agerola! Rapido giro del paese per scoprire che a quest'ora non c'è una salumeria aperta, e neppure una latteria o una fiordilatteria. Non ci scoraggiamo: abbiamo appena passato un ristorantinodiquellibuoni. Come facciamo a saperlo? Eeeeh! Segreto professionale! Ci accomodiamo nel giardino da Giannino e... altro che solo un pezzetto di fiordilatte! Antipasti casarecci e abbondanti di salumi, verdure sott'olio, FIORDILATTE e poi il "rotolo", una lasagna ripiena di FIORDILATTE arrotolata e affettata come una Girella Motta (giusto per intendersi, eh!), con su un bel ragù alla Bolognese, vino localissimo (siamo a due passi da Gragnano), caffè napoletano e limoncello non dolce, come ci piace. Beh, ora sì che possiamo tornare a casa!

venerdì 13 luglio 2012

Santa Maria di Castellabate


Ultimo giorno in zona, domani si parte: ci siamo riservati per oggi la visita a Santa Maria di Castellabate, la località più rinomata della zona, così conosciuta da costringere il Comune di Castellabate a segnalare, all'ingresso del paese, che Castellabate e non altri è il capoluogo.
Rinomato? Rinomatissimo! C'è talmente tanta gente che abbiamo difficoltà a camminare a piedi! Non ti dico per scattare la foto che vedi di Torre Perrotti! Abbiamo dovuto aspettare un bel po' che non ci fossero passanti. La torre e l'annesso palazzo, che ora ospitano un albergo, sono forse il posto visitato proprio ieri ma 43 anni fa... A ricordarselo!
La spiaggia centrale del paese, la Marina Piccola, di fianco al porticciolo e sotto la torre, è incredibilmente affollata: l'attraversiamo con disagio.
Troviamo il tempo pure per un'affacciata a Palazzo Matarazzo, sul corso, appartenuto al conte Francesco Matarazzo e ora sede di un museo e di convegni e spettacoli.

La sera ceniamo "a casa": il nostro albergo, Il Cefalo, è noto per il ristorante e, bisogna dire, a ragione. Le proposte sono originali e curate, il posto (lo sai già!) è bello di suo e se solo il proprietario fosse un po' più simpatico si rasenterebbe il massimo! Proviamo il polpo all'orientale con mandorle, carote e zucchine, ripassato con salsa tamari e accompagnato da uno zuccotto di riso con julienne di zucchine fritte (da solo fa 4 smile!), e le alici gratinate con provola e capperi (proveremo a farle anche noi, sono troppo buone!). Gli spaghetti con calamari arrosto, menta e limone sono alla pari con i tubetti al sugo di ricciola. Per finire cheesecake con fichi caramellati: da urlo!

giovedì 12 luglio 2012

Castellabate, compleanno di Fulvio


Oggi è festa! E' il compleanno di Fulvio.
E dopo una giornata stancante come quella di ieri, oggi non facciamo nulla! Ma proprio niente! Stiamo tutta la giornata sulla terrazza fuori dalla nostra stanza a cazzeggiare e prendere il sole, leggere il giornale, mangiucchiare cosine prese nella salumeria di sotto. Per tutta la giornata non ci spostiamo di più di venti metri. Insomma, ci riposiamo, come in vacanza si dovrebbe fare!








Festeggiamo in serata, tornando a Castellabate dal Divino: abbiamo prenotato un tavolo microscopico incastrato in un balconcino affacciato sulla valle, uno spettacolo notevole! E una situazione decisamente romantica! Cosa c'è di meglio per un compleanno in due?











E notevoli sono gli antipasti "mare e monte" che ci servono: calamari con le patate e con i friarielli, funghi ripieni di pesce, cozze farcite, gamberi e asparagi, alici imbottite. I primi non sono da meno: risotto con zucchine, gamberi e pesto, e spaghetti a vongole con buccia di limone grattugiata. Tutto buonissimo!
Non può mancare la torta che, come puoi vedere dalla foto, ha un aspetto decisamente appetitoso! Un cheesecake con le pere! Forse non è enorme, ma ti assicuro che è ottima! Per concludere, amaro amalfitano Concerto, ben ghiacciato!

mercoledì 11 luglio 2012

Punta Licosa


Certe volte si fanno delle sciocchezze: presi dall'entusiasmo, dal clima di festa, dalla giovane età, ci si imbarca in situazioni dalle quali è difficile venir fuori. Questa è una di quelle volte.
Decidiamo di visitare Punta Licosa. Potrà sembrare un progetto banale, privo di qualsiasi possibile complicazione: il nostro albergo dista pochissimi chilometri dalla punta. Si prende l'auto... No, non si può andare in macchina. Eppure il navigatore... Si, ma la strada è privata, con tanto di cancello e guardiano che lascia passare, a piedi, solo qualche decina di visitatori al giorno. Ecco, queste sono proprio le cose che non devono dirci! Se una cosa è difficile, complicata, limitata, ovviamente vogliamo farla e ovviamente ci incamminiamo subito, così come ci troviamo (infradito e sacca in spalla), per attraversa la Tenuta del Principe di Nonsocosa, limitatore della libertà di visita delle sue terre e del godimento del mare che è di tutti.
Cinque chilometri e mezzo sotto un sole che ammazzerebbe un dromedario! Arriviamo boccheggianti alla prima bellissima insenatura dopo più di un'ora. Un bagno è d'obbligo! Riprendiamo la strada leggermente sollevati, la meta non può essere troppo distante. Infatti non lo è, ma siamo decisamente stanchi e ci mettiamo quasi un'altra ora per giungere al porticciolo davanti alla villa-castello di 'sto principe. Anche qui lo spettacolo è notevole e tutto sommato la principesca scelta di limitare l'accesso non è disprezzabile, vista la tranquillità che si può godere. E poi, parliamoci chiaramente, se uno fosse il proprietario di tutto sto po' po' di posto, non credo sarebbe così democraticamente disponibile a condividerlo con orde di turisti.
Sul ritorno stendiamo un velo pietoso: siamo distrutti!
Dobbiamo tirarci su con una buona cena: proviamo a raggiungere un ristorante sulla spiaggia in una località vicina ma - orrore - anche qui è tutto privato e non si può entrare con la macchina! Fortunatamente ripieghiamo su Il Calesse, a Castellabate: fortunatamente perché il luogo è bello, la cortesia è tanta, il cibo è buono e il conto è ragionevole. Ci rifacciamo ampiamente della giornata un po' difficile e possiamo tornare in albergo contenti, nonostante i piedi doloranti.

martedì 10 luglio 2012

Pioppi Pisciotta Palinuro


Non c'è che dire, abbiamo scelto bene questa vacanza: il nostro albergo a Ogliastro è in una posizione stupenda! E poi intorno c'è tanto da vedere: possiamo spingerci lungo la costa cilentana, giù giù, sempre più a sud, per visitare i paesi che affacciano su questo bel mare.

Una prima sosta a Pioppi, lì dove è nata la dieta mediterranea. Già perché qui sì stabilì e visse per molti anni il più famoso nutrizionista del secolo scorso, il dottor Ancel Keys, scomparso a cento anni nel 2004, inventore appunto della dieta a base di maccheroni al ragù.
Grandi lavori sono in corso nella parte più a nord del paese e il lungomare è nuovo di zecca: qui si stanno spendendo soldi! Il turista va conquistato non solo con la pasta e fagioli!
Pioppi ospita sia il Museo del Mare che il Museo Vivente della Dieta Mediterranea. Entrambi hanno sede a Palazzo Vinciprova, costruito verso la metà del XVII secolo dalla famiglia Ripoli. Disgraziatamente il museo più "appetibile" oggi è chiuso: peccato, perché ci interessava "saggiare" qualche pezzo...
Superiamo Ascea, dominata in alto dalla Torre Velia, e proseguiamo per Pisciotta, dove è d'obbligo fare una capatina: non sembra molto cambiata, dopo 36 anni, soprattutto la strada è rimasta quella che era...
Ancora più a sud, fino a Palinuro: capitiamo in un brutto momento, il paese è bloccato per consentire il passaggio di un funerale. Svincoliamo verso la statale e prendiamo la direzione nord: è troppo tardi per proseguire fino a Scario, lì dove pensavamo di arrivare. Pazienza.

Purtroppo la serata non va meglio e, questa volta, per colpa nostra: abbiamo sempre sostenuto che non bisogna seguire i consigli della gente del posto riguardo ristoranti e locali, ma stavolta ci caschiamo, complice la simpatia della salumaia di Ogliastro, e andiamo alla Cantina Belvedere a Castellabate. Pessimo! Gli diamo un punteggio di due, nel nostro giudizio solo un gradino più su di un macdonald, ma proprio perché il panorama è strepitoso: il nome Belvedere non è usurpato! Ma se non sai che il martedì l'ingresso dalla strada principale è chiuso perché non si fa pizzeria, trovare l'altro ingresso non è facile e devi fare un bel giro: una semplice indicazione avrebbe chiarito la cosa e indirizzato opportunamente i clienti "non del posto". Veniamo accolti sommariamente da un cameriere, dopo aver atteso qualche istante davanti all'antipatico cartello "ATTENDERE QUI": forse di solito qui c'è gran ressa, ma non ci sembra cosa cortese... Veniamo a sapere che la pizza la servono lo stesso e, solo per aver menzionato questa possibile nostra scelta, veniamo dirottati ad un tavolo lontano dal panorama, quando TUTTI i tavoli lato ringhiera sono vuoti. Lo chiediamo esplicitamente: no, sono tutti prenotati. Bugia! Non saranno mai occupati nel corso della serata. Allora la pizza la prendiamo per davvero, accidenti! Anche se avremmo voluto sapere cosa altro offre la casa. Ma il martedì deve essere la giornata storta! Il personale è evasivo e sfuggevole, quasi avessero tutti voglia di far presto e chiudere, anche se sono le 21.30 e siamo in piena stagione turistica. Va bene, ci rassegniamo, prendiamo la pizza al tavolo lontano dal panorama. Orrore! La "cosa" che ci servono non è per niente sottile e morbida, come è giustamente d'uso da queste parti! E' panosa e rigida, una vera schifezza! Dopo non ci offrono nulla di speciale, neppure un amaro locale, ma il solito Lucanaverna! Sarà che siamo clienti "pizzeria" che meritiamo così poca attenzione? No, anche i nostri vicini di tavolo, che vorrebbero del pesce, non vengono accontentati nella scelta e decidono di alzarsi e andar via!
Basta! Mai più in un locale consigliato "da uno del posto" che, proprio perché inevitabilmente coinvolto per parentela o amicizia, non ha imparzialità di giudizio.

lunedì 9 luglio 2012

Acciaroli e Castellabate


Continua la nostra vacanza: siamo nel Cilento. Abbiamo fatto base ad Ogliasto e ora siamo in giro per "scoprire" la costa: in effetti questo posto lo dovremmo conoscere bene, visto che la nostra prima vacanza l'abbiamo fatta proprio qui... ma cosa vuoi, è passato "qualche" anno ed è meglio rinfrescarsi la memoria!
Stamattina passeggiata ad Acciaroli: ecco, proprio qui non c'eravamo stati... forse. Non ci perdiamo il mercato (e quando mai!), dove compriamo fra l'altro delle ottime arance "tutti i mesi", una varietà particolare che fiorisce e matura senza sosta, come certi limoni.
Qui Hemingway ha soggiornato più volte e ha scritto "Il vecchio e il mare": la sua presenza è ricordata dalle locandine di una manifestazione di due anni fa. Nella foto qui a lato quella che "forse" è stata una sua casa.
Più avanti troviamo una tozza torre e una chiesa costruiti proprio sull'acqua: i pirati non erano visitatori infrequenti e ci si difendeva con le armi e con le preghiere. Decidiamo di fermarci per un tuffo dagli scogli.
Una panchina all'ombra ospita il nostro spuntino a base di arance e olive, una breve sosta prima di riprendere la visita.
Purtroppo scorgiamo un orrendo ristorante che deturpa colla sua mole il lungomare: non è degno del nostro blog, ci limitiamo a linkarne una foto per farti capire di quale bruttura stiamo parlando.
Il caldo è notevole: urge un tuffo nelle fresche acque cilentane, prima di avventurarsi nell'operazione "entrare nella macchina ferma da ore sotto il sole".

La sera andiamo a Castellabate a caccia di ristorantini, uno dei nostri sport preferiti: anche questa volta non sbagliamo il colpo! Il Divino ci offre una buona cena ad un prezzo corretto, accompagnata da un vino bevibile, da una cortesia "campana",  da una cura professionale per il cliente (lo chef viene a salutarci ancor prima di aver saputo se vogliamo cenare o prendiamo il solito cappuccino da turisti tedeschi)! Il misto di antipasti (tre diversi a testa, che noi al solito dividiamo, così che ciascuno possa saggiare tutto) è notevole! Ottimi e abbondanti i primi: risotto con asparagi, gamberetti e pesto servito con una grattatina di buccia di limone e ravioli di pesce con ragù di mare. A concludere dolci al cucchiaio di squisita fattura e un amaro locale (il Concerto di Amalfi) a sostituire i soliti Lucano e Averno (che non se ne può più!). Qui ci torniamo!

domenica 8 luglio 2012

Ogliastro e San Marco di Castellabate


Ci spostiamo da Ischia alla terraferma, allungandoci fino al Cilento: mancavamo da qualche tempo in queste zone, che pensavamo di conoscere abbastanza, ma non conoscevamo Ogliastro, una piccola frazione di Castellabate. E quando diciamo piccola intendiamo veramente piccola: un tabaccaio, una salumeria e un bar, una chiesa proprio sul mare e poche case. C'è il nostro albergo-ristorante sul mare (ci riserviamo di valutare la bontà delle sue portate verso la fine della vacanza) e anche un villaggio turistico, di quelli con animatori e musica umpa-umpa, ma sufficientemente lontano da non dare il minimo fastidio: è vero che la perfeziona non esiste, ma tutto sommato non possiamo proprio lamentarci.
La prima sorpresa è una conferma: l'albergo è proprio sul mare, ma così sul mare che di più non si può! E si tratta di un mare veramente splendido, limpido, racchiuso in una piccola insenatura.
La seconda sorpresa è il nido di rondini che abbiamo sul terrazzo davanti alla nostra stanza-vista-mare: tre rondinini famelici aspettano a becco spalancato i loro genitori. La terza sorpresa è la bella pineta che occupa un bel pezzo di spiaggia, fino ad arrivare all'insenatura dove, pochi anni fa, giunse una tartaruga gigante a deporre le uova: altro che analisi delle acque! queste sono le garanzie di un mare pulito!

Nel pomeriggio andiamo a San Marco, poco distante, per un piccolo giro e una cenetta, ma siamo stanchi e distratti e, nella piazza Comunale (non del Comune, ma intitolata a tal Giuseppe Comunale), a poca distanza dalla chiesa scampanante di San Marco, sbagliamo clamorosamente ristorante! Invece di entrare nella terrazza del rinomato Resturant K (forse intitolato al dottor Ancel Keys, l'inventore della Razione K e della dieta mediterranea, residente a lungo da queste parti), ci infiliamo nel giardino sottostante che non ha nulla a che vedere (ma proprio nulla!), è gestito da gente che di certo fino al mese scorso faceva un altro mestiere, probabilmente nel campo dell'edilizia, e che non sa preparare neppure uno spaghetto a vongole. Insomma, quasi una serataccia, se non fosse per lo spettacolo dei clienti: imperdibile! Non ti diciamo perché, ma se vuoi puoi andare nella bella terrazza soprastante del Resturant K e, se sarai fortunato, potrai farti qualche risata.

venerdì 6 luglio 2012

San Montano e Serrara Fontana


Ormai abbiamo un quadro chiaro dell'isola e possiamo decidere anche dei "ripescaggi": torniamo alla spiaggia di San Montano, anche per la soddisfazione di entrare in un posto "privato" e costoso con l'ombrellone sotto al braccio e dire "Scusi, è di qua che si va alla spiaggia libera?". E pensare che da ragazzi non ci si veniva perché, appunto, privato! Al massimo se conoscevi qualcuno del posto ti potevi imbucare.
Anche per cena un ritorno: andiamo di nuovo a Serrara Fontana, dove avevamo adocchiato il ristorante La Floreana: la decisione si rivela ottima! Di sera qui è uno spettacolo! Arriviamo in tempo per il tramonto da godere sulla terrazza e poi attacchiamo subito con i notevoli antipasti "casarecci". In effetti il piatto tipico sarebbe il coniglio alla ischitana, ma di mangiare quelle graziose bestiole non se ne parla neanche! Passiamo dunque al pollo "al mattone": la carne viene messa sulla griglia con un mattone sopra, che la tiene schiacciata e, riscaldandosi, la cuoce bene anche all'interno. Ottimo!

giovedì 5 luglio 2012

Cartaromana e Ponte


A poca distanza dal Castello Aragonese c'è Cartaromana, una piccola insenatura raggiungibile comodamente in barca da Ponte o con una bella scarpinata da terra. Noi ovviamente scegliamo la seconda e difficile soluzione: parcheggiamo dunque davanti al cimitero e di lì, ombrellone in spalla, ci addentriamo per stradine che si trasformano presto in perigliosi gradini, fino a giungere al cospetto del mare. Stupendo! Pochi hanno osato tanto e infatti sulla spiaggetta non fatichiamo a trovare posto.
Subito facciamo amicizia con un simpatico frequentatore di questi lidi: un giovane gabbiano, affamatissimo! D'altronde, perché stancarsi a pescare sfuggevoli pesciolini quando si è simpatici e intraprendenti? Basta star lì a farsi fotografare e il biscotto lo rimedi di sicuro!
Sulla destra dell'insenatura ci sono le famose "pozze" di acqua termale, direttamente a mare: due gruppetti di bagnanti le occupano, si ricoprono di fango e chiacchierano amabilmente, rigorosamente separati per sesso. Niente discriminazioni di genere, solo diversità di interessi: gli uomini, presumibilmente del posto oltre a qualche forestiero, parlano di donne e le signore, quasi tutte villeggianti di vecchia data, parlano di... uomini!
Uno spuntino "da Maria", un ristorante - albergo che affaccia sull'acqua e poi nel pomeriggio si riparte, ma stavolta in salita, ovviamente! Sudando e sbuffando raggiungiamo l'auto e procediamo per Ponte.

Il borgo antico di Ischia Ponte è collegato all'isolotto su cui sorge il Castello Aragonese con un istmo percorso dal ponte in muratura che si slancia per un pezzo sull'acqua fino a raggiungere la fortezza. Il fascino della costruzione è irresistibile! Per secoli ha difeso l'isola dal nemico di turno, fino ad essere abbandonata nel '700 e in buona parte distrutta nel 1809 dal bombardamento degli inglesi, nel tentativo di sottrarla a Gioacchino Murat, Re di Napoli.
Privatizzato agli inizi del '900, il Castello fu restaurato e ora è sede di manifestazioni internazionali come l'Ischia Film Fest che si sta svolgendo questa settimana.


La scusa di una granita di limone sulla balconata di un vecchio bar ci permette di ammirare il panorama dell'isola di Procida e della più piccola Vivara, così vicine da poter essere raggiunte facilmente con una barchetta a remi e due buone braccia: una vista stupenda!

martedì 3 luglio 2012

Forio Sant'Angelo Serrara Fontana Porto


Oggi giro dell'isola! Prima tappa a Forio, dove ci fermiamo ad esplorare negozi e vicoli, fino ad approdare alla chiesa della Madonna del Soccorso che sembra quasi sospesa sul mare.





Poi Sant'Angelo, alla vana ricerca di un albergo dove siamo stati "qualche" anno fa. Un bel bagno in un'acqua fresca e pulita, quando improvvisamente cambia la corrente...
Meglio lasciar perdere e contemplare l'insenatura dalle finestre di un bar che si affaccia a picco sul mare: è a destra nella foto.

Saliamo su per il monte, fino a Serrara Fontana: ricordi vaghi di un remoto passato; ora un panorama mozzafiato in una bella arietta fresca. Una granita di limone "seria" da La Floreana, dove dobbiamo assolutamente tornare a mangiare: un terrazzo così vale mille spaghetti!


Chiudiamo la giornata a Porto: qui si che c'è gente! Anche troppa! La spiaggia dei pescatori è lì dove l'avevamo lasciata una trentina di anni fa. Siamo stanchi e non arriviamo fino a Ponte: sarà per la prossima volta.

lunedì 2 luglio 2012

Casamicciola


Lunga giornata di terme, mare, tuffi, bracciate, vapore e bollicine: ora ci vuole una bella cenetta e decidiamo di spostarci a Casamicciola ma, per non perdere i benefici fisici acquisiti durante il giorno, ci andiamo a piedi, tanto sono un paio di chilometri... Vatti a fidare di 'sti smartphone! Sbagliamo completamente strada, camminiamo un sacco e dobbiamo tornare indietro per trovare finalmente, dopo aver chiesto più volte, il ristorante O' Zelluso... Ora, magari il nome non è particolarmente attraente, ma vi possiamo assicurare che si mangia bene: i classici spaghetti e vongole sono proprio buoni, il polpo "al pignatiello" e la frittura "di paranza" non sono niente male. Prezzo ragionevole. Manca un giardino e, d'estate, non è bene! Magari potrebbero anche essere un po' più simpatici, ecco, ma la simpatia nel conto è una voce a parte.

domenica 1 luglio 2012

Lacco Ameno


L'olivo pluricentenario nella piazzetta del porto
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Turista ischitana
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Il fungo di Lacco
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Dopo un periodo un po' balordo qualche giorno di vacanza è indispensabile! Allora Ischia, che ci manchiamo da un sacco di tempo!
Andiamo a Lacco Ameno, che come dice il nome è un'amena e ridente località dell'isola.
Lacco è bella, è abbastanza ventilata (abbiamo lasciato una città che era un forno!), ha una gradevole piazzetta, diversi bei negozi che ci permettono di fare "ituristichefannoshopping", non tantissima gente (almeno questa settimana): tutte cose che ci piacciono e fanno vacanza!
Siamo all'Hotel Terme Principe: non farti trarre in inganno, niente di sfarzoso! E' che il proprietario è il signor Principe... Comunque il posto non ci dispiace affatto: a due passi dal mare, stanze non grandissime ma fresche, giardino per stare stravaccati a leggere, due piscine termali, idromassaggio, sauna, percorso Knapp (cosa da evitare: trattasi di una specie di lunga vasca poco profonda per pediluvi bollenti, una follia!), massaggi e simpatia!

Non molta gente questa settimana: arriveranno tutti la prossima che qui c'è l'Ischia Global Festival. A dir il vero anche questa settimana c'è un festival del cine, l'Ischia Film Festival a Ischia Ponte... Lo fanno apposta per confondere i turisti sprovveduti che così vanno avanti e indietro per tutta l'isola. La cosa ci lascia un po' perplessi: due festival del cinema di seguito a distanza di 6 chilometri non ci sembra molto ben pensata. Evidentemente alla Pro Loco hanno delle idee originali ;) Va be', tanto ci interessa di più l'Ischia Sea & Risto Festival che si svolge tutta l'estate!
Cominciamo dunque dal bel mare proprio davanti al "fungo", uno scoglio simbolo del comune di Lacco: c'è qualche "sasso" in più di quanti ne ricordiamo, ma ne approfittiamo per piantarci l'ombrellone e prendere il primo sole. I due delfini che dagli scogli scendono agilmente in acqua sono con noi...