mercoledì 28 agosto 2019
Val Monzoni, Malga di Munciogn - Canazei
Oggi tutti insieme appassionatamente. Ma tutti tutti! Si unisce al gruppo in trasferta da Lazio e Toscana anche una coppia semi-stanziale. E in sette si va su per Val Monzoni, una diramazione di Val San Nicolò, cinque chilometri abbastanza facili: ormai siamo allenati.
Seguiamo il sentiero lungo il ruscello che scorre nella valle fino alla Malga Crocifisso. Dopo una piccola cappella si trova la diramazione per Val Munciogn (in ladino).
Dopo poco deviamo dal percorso carrabile per un sentiero che si immerge nel bosco: un po' più difficile ma indubbiamente più interessante. Anche solo il poter spizzicare direttamente dalle piante mirtilli e fragoline rende il sacrificio trascurabile. E' anche possibile incontrare cascatelle e sorgenti e alberi dalle radici piantate direttamente nella roccia: insomma una deviazione altamente raccomandabile.
Ma la bellezza può trasformarsi in orrore girando l'angolo. Qui non ci sono angoli da svoltare, ma procedendo lungo il sentiero costeggiamo una "radura" che fino ad un anno fa era una rigogliosa foresta di abeti: il 29 ottobre 2018 un furioso nubifragio ha devastato la zona, facendo soprattutto strage di alberi.
A rendere più triste la cosa, questo cartello informativo, installato evidentemente prima del disastroso evento, che descrive le peculiari qualità di questa foresta.
Purtroppo non è più possibile "divertirsi a individuare gli abeti che suonano": a migliaia giacciono a terra come in un gigantesco gioco dello Shanghai e si può solo sperare (ma sembra una speranza poco realistica) che si faccia in tempo a portarli via prima che marciscano.
Ancora una volta Google Map è tremendamente impietoso: le immagini che si vedono dal satellite e da Street View mostrano una foresta intatta, lussureggiante. Ma parliamo appunto del passato: non saremo noi a poterla rivedere così dal vero.
Non c'è che da proseguire, superare i resti di quel che doveva essere un rifugio, per giungere alla Malga Munciogn, a quota 1820.
A voler essere precisi, più che una malga questo è ormai un ristorante, sicuramente rustico ma un ristorante, molto poco genuino e "sincero". Le nostre aspettative erano diverse ma ciò non ci impedisce di mangiare abbastanza bene.
A poca distanza questa cappella sarà il punto più alto raggiunto oggi. C'è chi si stende al sole per un pisolino postprandiale e chi decide che tanto vale incamminarsi lungo la strada del ritorno.
Qualche deviazione ci porta ad attraversare strette forre dove l'acqua scorre a precipizio ma anche larghi letti di sassi, risultato dell'alluvione dello scorso anno.
Piccoli manufatti testimoniano l'amore e la cura che le genti di queste parti hanno per la propria terra: qui un abbeveratoio scavato in un tronco e alimentato convogliando il rivolo d'acqua che proviene da una sorgente. E' un oggetto fortemente deperibile che può esistere e funzionare solo grazie ad una puntuale e continua manutenzione.
Al solito riportiamo qui sotto in una mappa il cammino fatto, giusto per quantificare lo sforzo compiuto.
Ma nonostante la fatica della camminata, per nulla paghi della giornata ancora lunga e piacevolmente assolata, decidiamo per un aperitivo a Canazei: non si può venire da queste parti e dopo quattro giorni non essere ancora andati a Canazei!
Detto fatto, ci spostiamo nella ridente località sciistica che anche d'estate, e nonostante le ferite dell'alluvione, ridente e accogliente lo è per davvero.
Qui è facile incontrare, confusi fra i turisti, personaggi noti e meno conosciuti del mondo dello spettacolo. D'altronde questo è sempre stato un posto molto ben frequentato: la nobiltà austriaca e l'alta borghesia tedesca hanno da secoli Canazei come punto di riferimento. Lo si può vedere anche dagli affreschi che decorano gli alberghi con le effigi di imperatori e principi.
Quella di affrescare le facciate è un abitudine diffusa da queste parti: le due ultime immagini di questo lungo post mostrano altri due edifici riccamente decorati, la prima con i mesi e le stagioni e la seconda con gli stemmi dei paesi e i personaggi famosi della valle.
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