domenica 18 maggio 2014

Chianciano, Montepulciano, Pienza, Bagno Vignoni


Giornata lunga e impegnativa. Si comincia presto, accompagnando chi necessita di un passaggio, e proseguendo poi verso la Toscana: prima tappa Chianciano, a cavallo tra la Val d'Orcia e la fertile Valdichiana.
Arriviamo ad un'ora per noi esagerata: alle 10 siamo già in giro per il centro storico, dopo aver saltato la parte "termale", moderna, che ben poco ci interessa. Il paese è grazioso e curato, molto frequentato dai turisti che non si accontentano dei benefici termali ma vogliono anche un ristoro dell'anima. 

A Chianciano soggiornò per qualche tempo Pirandello: il grande siciliano si trovò a suo agio fra queste pietre, a rimirare uno dei panorami più belli del mondo, respirando aria fresca anche d'estate, rispettosamente ma con affetto accudito dai chiancianesi. La cittadina ne ricorda la presenza con targhe affisse nei luoghi che a lui più sono stati legati e citati nei suoi racconti Pallino e Mimì e Acqua amara: l'ospedale della Croce Verde, la casa che lo ospitò, il corso che lo vide a passeggio.
La cura che gli abitanti (molti stranieri, come vediamo dai nomi sulle porte) pongono nell'abbellire il loro paese è degna di considerazione: fiori e piante, stradine lustre, anche se non mancano pochi angoli abbandonati e disabitati.
La tappa successiva è Montepulciano. Se a Chianciano si va per le terme, qui si viene attirati dal nome di uno dei vini più noti in Italia dopo il Chianti. Nel cuore storico c'è più gente che in una strada centrale di Roma! Tutti in giro per botteghe. Molti i negozi che offrono il prodotto locale: il buon rosso dal gusto rotondo e dal profumo intenso.
Eppure basta alzare un po' il naso in aria per vedere che qui c'è molto altro. Ma tant'è: la numerosità dei turisti è talmente elevata da lasciare fisicamente poco spazio al "molto altro". Tornando indietro su una via scopriamo un colonnato che all'andata era nascosto dalla gente!

Montepulciano è proprio a misura di turista: ristoranti e trattorie, hotel, meublé e B&B, l'ospitalità qui è adeguata ad ogni esigenza. Ci sono eccellenze fuori dalla nostra portata, ma anche interessanti compromessi di grande charme, come Il Riccio, che affascina già dall'elegante ingresso: un piccolo chiostro, chiuso su un lato, fresco e tranquillo.
Pochi chilometri prima di Montepulciano avevamo adocchiato la Fattoria Pulcino, il luogo adatto per due pici e una ribollita. Rustico al punto giusto, questo antico convento ben ristrutturato ha una grande cantina e ospita un museo - collezione di oggetti disparati: mancano posti in sala, ci fanno pranzare proprio qui, fra lance e spade, alambicchi e fossili!

Ancora un po' di strada ed eccoci a Pienza, il centro di maggiore importanza artistica di tutta la Val d'Orcia: quel che era un piccolo borgo agricolo ebbe in sorte il divenire luogo di nascita di papa Pio II Piccolomini. Nel 1462 il pontefice incaricò l'architetto Bernardo Rossellino di ricostruire da capo il suo paese natale.
Il progetto venne completato solo in parte per la morte di Pio II. Ciò nonostante Pienza costituisce uno degli esempi più significativi dell'architettura del Rinascimento italiano.
Visitiamo il Duomo: l'interno, in stile gotico, a tre navate della stessa altezza, è arricchito da dipinti notevoli.

La luce penetra dai grandi finestroni e inonda la chiesa di una mistica magia: ne restiamo affascinati! Ma ciò non basta a distrarci: notiamo una profonda fenditura che percorre il pavimento e le mura, "staccando" un quarto dell'edificio dal lato dell'abside! All'esterno gli stessi segni: la parte finale della chiesa sta scivolando a valle! Ma non vediamo traccia di lavori di consolidamento: escludendo i "vetrini" di spia del danno, tutto è come se nulla fosse. Siamo perplessi...
Veniamo distolti da paesaggi mozzafiato che da qui si possono ammirare: giri in un vicolo e improvvisamente l'orizzonte si apre! Fra un cipresso e l'altro, la vista arriva sino all'Amiata... Con questo spettacolo è difficile prestare attenzione agli altri spettacoli che sono in corso, nell'ambito della manifestazione "Emporio letterario di Pienza".
Non ancora soddisfatti, ormai sulla strada per il ritorno ci fermiamo a Bagno Vignoni, un altro luogo particolare: un piccolo borgo che circonda una grande piscina termale cinquecentesca. Qui il tempo sembra fermo: intorno un paio di case sono state trasformate in alberghi, ma questo è il massimo che si è concesso al turismo. 
La strada è lunga e difficile: come si fa a non fermarsi davanti a simili panorami?
Alla fine saranno molte le soste e molte le foto: la più bella forse è questo "pettine" di cipressi, che si stende in una valletta.

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