domenica 15 dicembre 2013
Santa Severa e Santa Marinella
Domenica di beneficenza: ci sono anche i poveri a cui pensare! I poveri gatti della colonia felina di Santa Severa... sì, comprendiamo la tua obiezione: c'è chi ha molto più bisogno dei mici, siamo d'accordo, ma non credere che noi si pensi solo a loro. E' che non ci sembra questo il luogo adatto per parlare di fatti seri: qui si discute solo di tagliatelle al tartufo, panorami incontaminati, gatti bisognosi e borghi medioevali.
E a proposito di borghi, quello di Santa Severa è molto interessante, rimaneggiato ma con cura e amore: non tanto tempo fa questa era una masseria. Al momento è visitabile solo in parte, ma fortunatamente la parte che non conoscevamo: il castello vero e proprio resta chiuso. Il mercatino delle gattare locali invece è aperto.
I nostri amici codalunga ricevono le attenzioni economiche che possiamo permetterci e ci ricambiano con una quantità esagerata di fusa: sembrano capire che, anche se materialmente non portiamo loro cibo, gli spiccioli che versiamo in cambio di marmellate e calendari si trasformeranno in futuri croccantini e bocconcini. Comunque nessuno qui sembra patire la fame: quel che sembra mancare sono le coccole.
Qui sorgeva l'etrusca Pyrgi, il porto di Cerveteri, distrutta dalla flotta di Dionigi di Siracusa, e dopo poco divenuta una colonia romana.
Notevoli i ritrovamenti archeologici in zona, fra cui le bellissime lamine etrusche in oro, considerate fra le prime fonti scritte in lingue italiche, conservate nel museo di Villa Giulia.
All'interno del borgo possiamo vedere tre dolia, enormi contenitori in terracotta realizzati per il trasporto di generi alimentari, della capienza di ben 2500 litri che provengono da una nave ritrovate sul fondale a poca distanza.
Non potendo visitare l'interno del castello, ci giriamo intorno per quanto possibile: percorriamo il lato nord del borgo, lasciandoci alle spalle il lungo fontanile fatto costruire nel 1791 da Francesco degli Albizi per animalium hominique necessitati, e raggiungiamo il lato a mare che appare in tutta la sua imponenza. Il recente restauro ha riguardato la struttura ma anche la superficie di sacrificio. Quest'ultimo non sembra essere stato realizzato nel migliore dei modi: il sottile intonaco, esposto al vento salmastro, si è già in parte staccato, per altro portandosi via una porzione della dedica ad una moderna principessa...
Ci spostiamo nella vicina Santa Marinella. Qui tutta un'altra atmosfera, viva e memore di un passato elegante: la tenuta, acquistata dal principe Odescalchi nel 1887, fu trasformata nel giro di qualche decennio da zona rurale in stazione turistica di gran pregio, ricca di prestigiosi edifici in stile liberty e neoclassico. Ancora si respira un aria un po' sofisticata: come potrebbe non essere così, quando ci si trova circondati da scenari come quelli che puoi vedere nelle nostre foto.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento