sabato 7 dicembre 2013
Orvieto
In un bel sabato mattina prendiamo una decisione per noi abbastanza rara: stabilire dove andare prima di uscire di casa. Avere le idee chiare ci permette di risparmiare molto tempo e di parcheggiare alle spalle del duomo di Orvieto poco prima delle tredici, un record stagionale!
Di solito finiamo col cacciarci, affamati, nella prima bettola che incontriamo, oggi invece possiamo passeggiare tranquillamente, ammirare questa magnifica costruzione intitolata a Santa Maria Assunta, fare un sacco di foto e farci venire un po' di appetito.
Quel che stupisce di questo edificio è il colore: complice la luce nitida di Dicembre, la pietra con cui è edificato, le tessere in oro che compongono buona parte dei mosaici della facciata, il duomo di Orvieto acquista un aspetto quasi irreale. Così tanti colori, decorazioni, figure, modanature, luccichii, a confronto con il resto degli edifici, decisamente sobri, che lo circondano, sbalordiscono il visitatore che resta a bocca aperta senza riuscire a digerire tanta bellezza tutta insieme! Possiamo solo immaginare quale effetto, quale stupore, quale meraviglia dovesse prendere un pellegrino del '500 al cospetto di questa cattedrale.
Dopo una sosta da l'Etrusco per un pranzo leggero ma più che buono a base di specialità locali, ci aggiriamo per Orvieto fra negozi di souvenir. Per una volta non ci sono soltanto le solite cineserie, uguali dal Manzanar al Reno: diversi gli oggetti di artigianato locale, le ceramiche, le creazioni originali un po' per tutti i gusti.
Il caffè non l'abbiamo preso: è una mossa furba per consentire l'esplorazione di bar e pasticcerie... in piazza del Popolo troviamo quel che fa per noi e unisce le due cose per un ottimo risultato: il Bar Pasticceria Scarponi. Molto buone le paste al cioccolato, sopratutto la testa di moro (il Moro era un maggiorente locale: sarà sua la testa?). Squisito il caffè! Non perderti questo locale.
Orvieto non è solo il duomo, certo il suo monumento più famoso e bello: la torre del Moro, ad esempio, che con i suoi 47 metri svetta sulla città, è un edificio notevole. Un tempo si chiamava torre del Papa ma nel XVI secolo venne ribattezzata "del Moro" perché limitrofa alle proprietà di tale Raffaele di Sante, detto appunto il Moro. Forse quello dei pasticcini mangiati da Scarponi.
Molto bello anche il palazzo del Capitano del Popolo, sempre in piazza del Popolo, una severa costruzione del XIII secolo, con una loggia a piano terra, destinata a mercato e riunioni, e una terrazza superiore dalla quale il magistrato parlava al popolo. Vi si accede da un'ampia scala laterale. L'edificio, in bei conci squadrati a filo di tufo giallo, restaurato 25 anni fa, è adibito a centro congressi.
Passeggiamo per un po' lungo la balconata che affaccia sulla piazza, di fronte all'Hotel Royal (o Albergo Reale, come tiene a precisare una targa puntigliosa). Un'ultima foto ad una delle finestre del palazzo del Capitano che riflette la Torre del Moro prima di lasciare Orvieto: le tre ore e mezza che ci eravamo concesse (tanto ci permettevano gli spiccioli che avevamo in tasca, fagocitati dall'esoso parcometro) stanno per scadere e dobbiamo andare. Ma non ce ne rammarichiamo perché c'è ancora tanto da vedere per la prossima volta che verremo qui.
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