domenica 27 ottobre 2013

Marina di Cerveteri e Sasso


 In certi posti ci si va di proposito, in altri ci si capita. A Marina di Cerveteri ci andiamo spediti, in questa prima giornata di ora illegale, che tutto sembra diverso e le ore sembrano non passare. E anche questo posto non sembra lo stesso, quasi che l'orologio abbia il potere di trasformare i panorami, cambiare le frequentazioni, invertire il fluire delle correnti, modificare i colori. Nella foce dello Zambra le acque si rimescolano e il mare entra per un tratto, proprio lì dove dovresti vedere scorrere il fiume. Invece dei bagnanti, ché l'aria è ancora tiepida, solo stanchi pescatori, con le loro complicate attrezzature e l'aria di chi è qui dall'alba. E in cielo un parapendio a motore che ronza, gira un po' sulle nostre teste poco convinto, si posa, riparte per un tratto e torna giù, annoiato. E' l'ora strappata al mattino a creare questa strana atmosfera? 
Dopo una lauta merenda acquistata nel vicino mercato domenicale, ci dirigiamo verso l'interno: si litiga col navigatore, col signor Android che cambia le carte in tavola aggiornando a suo piacimento le cose proprio quando ti servono! Cerchiamo di andare verso le colline, girando un po' a casaccio, sbagliando tutte le strade: anche quelle che sembrano avere la giusta direzione non portano da nessuna parte... e così, per caso, ci ritroviamo a Sasso: un borgo piccolissimo, altra frazione di Cerveteri, con tanto di palazzo patrizio (ancora abitato dalla famiglia Patrizi, tanto per essere precisi), mura merlate a difesa dei suoi abitanti, stradina in pietra per l'accesso dei carri e delle carrozze e, alle spalle il Sasso, inquadrato nell'arco d'ingresso.
Un posto fascinoso, purtroppo colonizzato da tanti proprietari di seconde case e tanti turisti domenicali: i primi guardano in cagnesco gli altri, noi compresi, sentendosi defraudati dell'esclusiva pagata a caro prezzo; i secondi se ne infischiano e sciamano di qua e di là, mettendo il naso nella privacy dei "proprietari" difesa a colpi di cartelli "proprietà privata", vociando fra il bar e le due trattorie, facendo la felicità di chi qui col turismo ci campa.
Questo doveva essere proprio un bel posticino, vent'anni fa, ma ora c'è troppa gente, troppe case nuove che arrivano quasi a ridosso delle antiche mura, troppo odore di fritto di pesce. Peccato. Ma forse durante la settimana, forse c'è più tranquillità, forse ci sono solo gli anziani al bar e qualche coppietta romantica, chissà, forse Sasso è ancora da vedere... 


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