mercoledì 31 maggio 2023

Skopelos


Questo non è un viaggio qualsiasi o un viaggetto e tanto meno un viaggiucchio: si parla di un viaggio vero, di quelli che si fanno una volta l'anno e non tutti gli anni! Qui siamo in Grecia, il paese che c'era prima di Roma: si mormora che sia stato un greco, tale Enea, a fondare l'Urbe, altro che Romolo e Remolo! La Grecia c'era prima di Napoli, anzi, furono proprio i greci di Cuma a fondare Παρθενόπη, il primo nucleo della città di Neapolis.
Ma per una volta dimentichiamo le nostre città, anche se sarà difficile perché i 6/8 dei partecipanti a questo viaggio sono appunto napoletani e i restanti di Roma:  parliamo dello splendido luogo dove ci troviamo.



Siamo giunti qui dopo un viaggio non semplicissimo che ha comportato per coloro che risiedono a Roma un primo trasferimento proprio a Napoli, da dove siamo decollati ad un'ora inopportuna alla volta di Skiatos. Lì giunti ci siamo spostati al porto, da dove poi siamo salpati per Skopelos. Arrivati? No, dal porto di Skopelos, dove abbiamo trovato fortunatamente delle auto a nolo, ci siamo spostati nella parte opposta dell'isola, a Panormos. E la prima immagine che pubblichiamo è quel che si vede, finalmente, dalle nostre finestre: uno splendido tramonto che ci ripaga del faticoso viaggio. E poi la baia di Panormos al mattino, appena svegli.

Un'isola può sembrare uno spazio limitato, da poter conoscere rapidamente ma la "nostra" si estende per più di 96 chilometri quadrati, è l'isola più grande dell'arcipelago delle Sporadi settentrionali e nella settimana che ci fermeremo qui non riusciremo a  vederne che una parte.
Cominciamo con le cose difficili: visitiamo la  Cappella di San Giovanni. Detta così può sembrare una cosa da poco: dove sarà mai questa cappella? Ecco, il problema è che l'edificio in questione è il puntolino sulla sommità del promontorio che vedi qui in foto. Non c'è modo di rendersi conto di quanto sia alto finché non lo vedi dalla base e salirci su comporta una scarpinata non da poco: bisogna arrampicarsi su per una scalinata ripida non per tutti che noi affrontiamo coraggiosamente e senza pensare troppo a cosa andiamo incontro. Ma la vista da quassù è da mozzare il fiato (se ne è rimasto un po'). E solo da questa immagine puoi renderti conto della strada fatta per arrivare in cima.
Qui sono state girate alcune scene di un film di successo: Mamma Mia. Anzi, a dirla tutta il film è stato girato in vari luoghi dell'isola ed è ricordato continuamente persino nei nomi dei ristoranti, dei negozi e delle località: "Spiaggia Mamma Mia. Qui è stata girata la scena del bacio". Cose così. Beh...

In cima c'è la campana che tutti non vedono l'ora di suonare: è un gesto beneagurante, forse un po' come la monetina nella fontana.

La chiesa - ortodossa, naturalmente - è piccolissima ma è difficile immaginare come sia stato possibile costruirla in questo luogo impervio. Non deve essere stato molto più complicato tirare su le piramidi egizie.
Scattiamo una quantità esagerata di fotografie ma nessuna riesce veramente a mostrare la bellezza di questo luogo. E ovviamente non può essere una foto a ripetere per te l'aria che si respira, il vento che ti accarezza, il senso di vuoto che si prova affacciandosi. 
La discesa è non meno difficile e di sicuro più pericolosa: rotolare per questi gradini (ma quanti sono?) non è neppure da considerare come una possibile eventualità. Non deve succedere e basta!
Questo è solo l'inizio: nei prossimi giorni non ci sottrarremo ad altri percorsi non facili. 


Un'isola ha tante spiagge, tante insenature, tanti luoghi da esplorare e Skopelos non è da meno. Ogni giorno proviamo a scovare un nuovo angolo nascosto dove fare il bagno.

Alcuni sono più  facili da raggiungere, altri un po' meno ma niente a che vedere con la scarpinata del primo giorno

Ci divertiamo come ragazzini anche se il dover tornare indietro in salita a volte ci ricorda che poi tanto ragazzini non siamo. Per fortuna ci sono anche le giornate comode, quando si riesce a parcheggiare a pochi metri dal mare e ci sono ampie poltrone e grandi ombrelloni da affittare.

Le serate sono tutte dedicate allo svago della gola: un paio di barbecue di pesce, ottimo e abbondante sull'isola, non possono mancare. In alternativa il nostro amico Michalis ci indica posticini davvero interessanti dove trascorrere qualche ora, gustando le specialità locali.

E noi accettimo di buon grado tutti i consigli e mai ce ne pentiamo: qui stiamo mangiando sulla spiaggia, a tre metri dal mare che sciacqua placidamente. 
Michalis è uno che sa il fatto suo e capisce al volo le nostre variegate esigenze: è un ospite premuroso e attento. E dire che non immaginavamo proprio di incontrarlo! Delle 227 isole abitate che ci sono in Grecia, uno dei pochi greci che conosciamo ha casa qui: dimmi tu se questa non è un'incredibile coincidenza.


Siamo fortunati anche con il tempo che è sempre bello e le sere veramente piacevoli: ancora non è estate e non è affatto scontato poter godere di queste serate miti.


Non potevamo chiedere di meglio. Qui dobbiamo tornarci: al prossimo anno!


 

sabato 13 maggio 2023

San Giovanni delle Contee, Onano

 Diciamo la verità, siamo da queste parti, al confine fra Lazio e Toscana, attratti da un'osteria che ci ha incuriosito. Sai come funzionano queste cose: leggi una recensione, ne leggi un altra, c'è chi ti dice che ne ha sentito parlare... E' opportuno, anzi necessario controllare! Ci mettiamo in viaggio con i nostri amici di Roma e un figlio che di sabato è disposto a seguire i genitori e in poco meno di due ore passiamo il confine e siamo nel territorio di San Giovanni delle Contee, una piccola frazione di Sorano. Raggiungere questa località ha comportato una piccola avventura fuori programma: il guado con le auto di un torrente che si è ingrossato e sta scorrendo sulla carreggiata del ponticello che attraversiamo. Niente di che ma costituirà un motivo per ricordarsi di questa gita in futuro.

Non sarà l'unica memoria: di sicuro ricorderemo l'Osteria Maccalé dove mangiamo bene, in un'atmosfera rilassata e simpatica. Maccalé pare fosse il soprannome di un anziano che abitava da queste parti: c'è una sua foto nel ristorante.
Sulla via del ritorno ci fermiamo ad Onano, un comune non molto più popolato di San Giovanni (neppure mille abitanti) anche se dall'impianto decisamente più grande: lo spopolamento che interessa molti piccoli centri ha colpito anche questo grazioso paese.
Ci incuriosisce un architrave scolpito con simboli e raffigurazioni ma del quale non troviamo nessuna spiegazione. Visitiamo la sede comunale posta nel castello.
Da un vecchio manifesto apprendiamo che la famosa lenticchia di Onano è protagonista della sagra che si tiene nella settimana di Ferragosto: un buon motivo per tornare qui


mercoledì 12 aprile 2023

Bosco di Manziana

Il Bosco di Manziana lo conoscono tutti i romani, a giudicare dalla folla del sabato e domenica. La strada che lo attraversa, dritta e in piano, un tempo era carrozzabile (nel senso che potevano passarci carri e carrozze), ora è un po' sconnessa ma è pur sempre una passeggiata poco faticosa, adatta a famiglie con pupi, passeggini e nonni al seguito. Nei fine settimana ci sono piccole risse al parcheggio e file considerevoli dal vicino panettiere per procurarsi la pizza bianca, immancabile accessorio per il cammino. Senza non è proprio pensabile affrontare il bosco: ho visto grappoli di bambini arrampicati a genitori poco attenti, al grido di "Voglio anch'io la pizza!"
Problemi persino maggiori si possono riscontrare incontrando mucche che pascolano libere accompagnate dai vitellini: gli animali, normalmente mansueti, non sono affatto contenti di essere circondate da pargoli umani urlanti e possono anche prenderla male e diventare pericolose. Meglio evitare di infastidirle e convincere i bambini a non tirar loro la coda. Oltretutto, sotto la coda possono manifestarsi sgradite sorprese...



Il Bosco Macchia Grande di Manziana (questo il suo nome competo) non ospita solo alberi (cerri) e bovini: l'elemento più interessante è la caldera vulcanica dalla quale veniva estratto lo zolfo. La strada che lo attraversa dirigendosi verso il mare, probabilmente era stata tracciata proprio per permettere il trasporto del minerale.


In effetti ci sarebbe un altro punto di notevole interesse: il boschetto di betulle. Molti anni fa lo visitammo ma stavolta non riusciamo a trovare questa stranezza della natura: le betulle vivono in climi freddi e non è chiaro come si trovino qui. C'è chi dice che sia un residuo dell'ultima glaciazione, a noi risulta un residuo molto residuale che non c'è modo di trovare nonostante i nostri sforzi. Che si sia estinto?

lunedì 10 aprile 2023

Tuscania: San Pietro e San Giusto

Andare a Tuscania è diventato per noi quasi una consuetudine: oramai conosciamo gente, ci riconoscono nei negozi, ci salutano per strada. Avemmo voluto una casa fra queste mura, in altri tempi. Ci abbiamo rinunciato ma non rinunciamo affatto a venire qui abbastanza spesso per gustare gli splendidi panorami che riempiono gli sguardi e le ottime polpette che appagano gli appetiti. 
Oggi siamo ancora una volta a Tuscania in compagnia degli amici di Roma: anche loro stanno diventando degli habitué. Passeggiare per queste strade dà un senso di pace e tranquillità e ci porta dritti in qualche buon ristorante: oggi si va alla Locanda di Mirandolina. Niente polpette ma cose più raffinate che possano contentare tutti i gusti.
Dopo pranzo qualcosa più di quattro passi per raggiungere San Pietro.



La facciata estremamente articolata di San Pietro si affaccia su una piazza erbosa ed è affiancata da robuste torri medioevali.
Di grande bellezza la cripta con la sua foresta di colonne. Qui la luce è un elemento fondamentale: le decine di ombre che si incrociano sul pavimento, create dai fari e dalla luce naturale che filtra dalle finestre (cosa non usuale in una cripta) creano sul pavimento di pietra un reticolo che il visitatore deve attraversare.
Poi ci spostiamo a San Giusto, un’abbazia cistercense del XII secolo, acquistata da un ingegnere bolognese nel 1990 che ne ha fatto un agriturismo dopo un attento e rispettoso restauro, pur lasciandola visitabile. Almeno, ogni volta che ci siamo aggirati da queste parti nessuno è venuto ad allontanarci.
Splendido il grande chiostro che ancora risuona delle preghiere dei monaci e conserva una sacra atmosfera di tranquillità. Sempre che non vi si svolgano eventi e cerimonie.

venerdì 7 aprile 2023

Orte, museo diocesano



Ci troviamo ad Orte per impegni che, una volta risolti, non ci impediscono di fare un giro alla ricerca di quel che non conosciamo di questo paese, spesso visitato. Questa sera c'è festa e il museo diocesano è già aperto. Allestito nella chiesa di San Silvestro, risalente all’XI secolo, la più antica del borgo, il museo mostra come d'obbligo antichi paramenti e oggetti di culto. Ma quel che vorremmo vedere è il prezioso mosaico della Madonna bizantina, del VIII secolo, uno dei pochi frammenti dell'Oratorio di Giovanni VII nell’antica Basilica di San Pietro in Vaticano. Siamo sfortunati: proprio quel pezzo, il più importante, è in prestito. Va be', sarà per un'altra volta.

sabato 18 marzo 2023

Stroncone, i Prati, Cimitelle, Tarano



Ritorno a Stroncone. Ma è passato tanto tempo e non ricordiamo molto di questo paese che pure abbiamo visitato con attenzione e di cui abbiamo scritto in Viaggiucchiando. E' come quando vedi un vecchio film: ogni tanto scopri che una scena l'hai già vista ma non ricordi cosa accade dopo.


Ad esempio troviamo un'iscrizione su una porta che di sicuro abbiamo già repertato. Ma anche angoli graziosi che non ricordiamo e installazioni artistiche di un certo pregio. E certi particolari ci impressionano: questa è una serratura nuova che un fabbro ha costruito con gran maestria "come una volta".



I monti intorno sono ricoperti da fitti boschi, un paesaggio che non può lasciare indifferenti.



Ci dirigiamo verso la località I Prati. Piccoli cottage, graziose casette e prati, tanto spazio verde. Ci fermiamo a raccogliere qualche pistillo di zafferano dai numerosi crochi che sono fioriti fra le foglie secche.



Poi Cimitelle, un altro gruppo di case di villeggiatura ma sparse in un antico bosco di castagni: i vecchi, enormi alberi sono grandi quanto abitazioni.



Facciamo un gran giro e ci ritroviamo alla porte - anzi, alla porta - di  un altro paesino da esplorare: Tarano. Ci sono un po' di lavori in corso ma ciò non ci impedisce di fare un giretto. Un posto abbastanza interessante ma come al solito è un particolare che ci colpisce e ci rimarrà impresso: i numeri civici in ceramica, non insoliti nei centri storici, qui risalgono al ventennio fascista e recano il "marchio" dell'epoca. Non tutti però: qualche residente ha giustamente pensato che con un po' di pazienza e uno scalpello sarebbe stato facile eliminare l'odioso fascio 




 

mercoledì 15 marzo 2023

Civitavecchia



Civitavecchia è quanto di più simile a Napoli entro una distanza ragionevole da casa nostra: ci capita abbastanza spesso di far un giro da queste parti, non disprezziamo affatto i ristorantini del lungomare, a volte abbiamo convinto gli amici a vederci qui piuttosto che in località di maggior comodità.   



Questi ultimi giorni d'inverno ci regalano ancora paesaggi di grande bellezza e cieli stupendi. Un motivo in più per venire qui a passeggiare.   


 

martedì 7 marzo 2023

Ponzano Romano





Ci sono cieli che lasciano sbalorditi. Chi ci vede la mano di dio, chi quella di misteriose entità tracciatrici di chimici segni e chi stupende nuvole intrecciate dalle scie di condensazione degli aerei. Siamo a Ponzano Romano, sulla Valle del Tevere.

Avendo a disposizione una porta che magicamente si apre sulla Valle l'impressione che se ne ricava è ancora più potente. Non è una porta qualsiasi: è un'istallazione artistica, un vecchio portone recuperato in un magazzino dall’artista Wang Yuxiang. Fa parte del PRAC – Centro per l’Arte Contemporanea, nato nella primavera del 2021 grazie al direttore artistico e curatore Graziano Menolascina. Purtroppo l'opera, esposta all'aperto sul belvedere che affaccia sul cosiddetto Fiasco del Tevere, presenta segni delle intemperie e qualche piccolo vandalismo.

Non distante, curiosando in un giardino, troviamo una più classica affacciata. Di lato una saggia iscrizione: "Parva domus, magna quies. Magna domus, parva quies".



 

sabato 4 marzo 2023

Spello




Oggi in giro con gli amici romani andiamo alla scoperta di una bellissima cittadina umbra, Spello.
Famosa per i caratteristici vicoli fioriti, antica e raffinata tradizione che impegna gli abitanti ad abbellire i propri balconi con decorazioni floreali, Spello oggi non è ancora pronta per noi ma ne apprezziamo l'ordine e la cura che vediamo nelle stradine lastricate di pietra.
Da bravi viaggiucchiatori un po' distratti riguardo gli aspetti culturali delle nostre visite e troppo attenti alle questioni materiali, solo per caso abbiamo l'occasione di visitare la cappella del Pinturicchio in Santa Maria Maggiore. Il pittore umbro nel 1500 venne chiamato a Spello da Troilo Baglioni, priore della Canonica di Santa Maria Maggiore, per affrescare le pareti di una cappella della chiesa: il suo lavoro fu strabiliante! C'è chi viene da lontani paesi per vederlo e noi poco ci manca che ce lo perdiamo. Ma la fortuna oggi è con noi e possiamo prenderci tutto il tempo per guardare con attenzione, scattare decine di foto, soffermarci su ogni pennellata. Tutto per soli 3 euro!



Ci incantiamo col naso all'insù, soddisfatti di poter guardare da vicino un capolavoro perfettamente illuminato, tanto da poter cogliere minuti particolari ma anche gli "scherzi" che il pittore ha voluto seminare nel suo lavoro. Il suo ritratto è in un angolo, che guarda verso di noi.


Guarda questo pellegrino al centro: nel suo sorriso manca un incisivo. E quello a destra? Si vede che non ha i denti. E le loro espressioni? Non ti sembra tutto un po' buffo in un dipinto sacro?


E il ricamo in oro su questa veste? Sembra composto in caratteri di un alfabeto segreto. Da notare quelle scritte al centro: la mano di un antico graffitaro?


Una volta fuori scopriamo chi ci ha indirizzato nella nostra visita: abbiamo una santa patrona a proteggerci e neppure lo immaginavamo.


Un non troppo veloce spuntino da La Cantina di Spello ci fornisce le energie necessarie a percorrere la strada che ci separa dal parcheggio. Ci giungiamo carichi dei soliti ricordini, profumini, tarallini, sciarpini, biscottini, magnetini che non riusciamo mai a schivare. Una splendida luna ci saluta.