Questo non è un viaggio qualsiasi o un viaggetto e tanto meno un viaggiucchio: si parla di un viaggio vero, di quelli che si fanno una volta l'anno e non tutti gli anni! Qui siamo in Grecia, il paese che c'era prima di Roma: si mormora che sia stato un greco, tale Enea, a fondare l'Urbe, altro che Romolo e Remolo! La Grecia c'era prima di Napoli, anzi, furono proprio i greci di Cuma a fondare Παρθενόπη, il primo nucleo della città di Neapolis.
Ma per una volta dimentichiamo le nostre città, anche se sarà difficile perché i 6/8 dei partecipanti a questo viaggio sono appunto napoletani e i restanti di Roma: parliamo dello splendido luogo dove ci troviamo.
Siamo giunti qui dopo un viaggio non semplicissimo che ha comportato per coloro che risiedono a Roma un primo trasferimento proprio a Napoli, da dove siamo decollati ad un'ora inopportuna alla volta di Skiatos. Lì giunti ci siamo spostati al porto, da dove poi siamo salpati per Skopelos. Arrivati? No, dal porto di Skopelos, dove abbiamo trovato fortunatamente delle auto a nolo, ci siamo spostati nella parte opposta dell'isola, a Panormos. E la prima immagine che pubblichiamo è quel che si vede, finalmente, dalle nostre finestre: uno splendido tramonto che ci ripaga del faticoso viaggio. E poi la baia di Panormos al mattino, appena svegli.
Un'isola può sembrare uno spazio limitato, da poter conoscere rapidamente ma la "nostra" si estende per più di 96 chilometri quadrati, è l'isola più grande dell'arcipelago delle Sporadi settentrionali e nella settimana che ci fermeremo qui non riusciremo a vederne che una parte.
Cominciamo con le cose difficili: visitiamo la Cappella di San Giovanni. Detta così può sembrare una cosa da poco: dove sarà mai questa cappella? Ecco, il problema è che l'edificio in questione è il puntolino sulla sommità del promontorio che vedi qui in foto. Non c'è modo di rendersi conto di quanto sia alto finché non lo vedi dalla base e salirci su comporta una scarpinata non da poco: bisogna arrampicarsi su per una scalinata ripida non per tutti che noi affrontiamo coraggiosamente e senza pensare troppo a cosa andiamo incontro. Ma la vista da quassù è da mozzare il fiato (se ne è rimasto un po'). E solo da questa immagine puoi renderti conto della strada fatta per arrivare in cima.
Qui sono state girate alcune scene di un film di successo: Mamma Mia. Anzi, a dirla tutta il film è stato girato in vari luoghi dell'isola ed è ricordato continuamente persino nei nomi dei ristoranti, dei negozi e delle località: "Spiaggia Mamma Mia. Qui è stata girata la scena del bacio". Cose così. Beh...
In cima c'è la campana che tutti non vedono l'ora di suonare: è un gesto beneagurante, forse un po' come la monetina nella fontana.
La chiesa - ortodossa, naturalmente - è piccolissima ma è difficile immaginare come sia stato possibile costruirla in questo luogo impervio. Non deve essere stato molto più complicato tirare su le piramidi egizie.
Scattiamo una quantità esagerata di fotografie ma nessuna riesce veramente a mostrare la bellezza di questo luogo. E ovviamente non può essere una foto a ripetere per te l'aria che si respira, il vento che ti accarezza, il senso di vuoto che si prova affacciandosi.
La discesa è non meno difficile e di sicuro più pericolosa: rotolare per questi gradini (ma quanti sono?) non è neppure da considerare come una possibile eventualità. Non deve succedere e basta!
Questo è solo l'inizio: nei prossimi giorni non ci sottrarremo ad altri percorsi non facili.
Un'isola ha tante spiagge, tante insenature, tanti luoghi da esplorare e Skopelos non è da meno. Ogni giorno proviamo a scovare un nuovo angolo nascosto dove fare il bagno.
Alcuni sono più facili da raggiungere, altri un po' meno ma niente a che vedere con la scarpinata del primo giornoCi divertiamo come ragazzini anche se il dover tornare indietro in salita a volte ci ricorda che poi tanto ragazzini non siamo. Per fortuna ci sono anche le giornate comode, quando si riesce a parcheggiare a pochi metri dal mare e ci sono ampie poltrone e grandi ombrelloni da affittare.
Le serate sono tutte dedicate allo svago della gola: un paio di barbecue di pesce, ottimo e abbondante sull'isola, non possono mancare. In alternativa il nostro amico Michalis ci indica posticini davvero interessanti dove trascorrere qualche ora, gustando le specialità locali.
E noi accettimo di buon grado tutti i consigli e mai ce ne pentiamo: qui stiamo mangiando sulla spiaggia, a tre metri dal mare che sciacqua placidamente.
Michalis è uno che sa il fatto suo e capisce al volo le nostre variegate esigenze: è un ospite premuroso e attento. E dire che non immaginavamo proprio di incontrarlo! Delle 227 isole abitate che ci sono in Grecia, uno dei pochi greci che conosciamo ha casa qui: dimmi tu se questa non è un'incredibile coincidenza.
Siamo fortunati anche con il tempo che è sempre bello e le sere veramente piacevoli: ancora non è estate e non è affatto scontato poter godere di queste serate miti.
Non potevamo chiedere di meglio. Qui dobbiamo tornarci: al prossimo anno!
Nessun commento:
Posta un commento