Con oggi terminano i dieci giorni di festeggiamenti dedicati ai patroni di Rignano, iniziati il 17, così da condividere la festa con sant'Antonio. La processione con le reliquie, la messa solenne, lo scambio delle consegne, l'esibizione della banda, i fuochi pirotecnici: anche quest'anno il programma è nutrito.
Poco attenti all'aspetto religioso della manifestazione, ci limitiamo ad apprezzarne la parte "pagana": la Velocissima, onore e vanto del paese, ci diverte con il suo spettacolo sempre uguale e diverso, preciso e privo di incertezze. Brave le majorette: ogni volta vediamo qualche volto nuovo, a riprova dell'indispensabile ricambio e della sentita partecipazione che c'è per il "corpo di ballo" di Rignano Flaminio.
Noi comunque approfittiamo di ogni passeggiata, di ogni occasione, fosse anche di quando si fa la spesa, per "scoprire" qualche particolare che a noi "stranieri" risulta sconosciuto: oggi con stupore ci rendiamo conto che un grazioso bassorilievo, forse tardo medievale, sovrasta una vetrina sul Corso. Rappresenta presumibilmente un drago che minaccia un uomo nudo in fuga, ostacolato da ramaglie, mentre un uomo con baffi e tunica sembra tentare di trattenere la belva. Saremo passati di qui alcune centinaia di volte negli ultimi vent'anni e non avevamo mai fatto caso a questo interessante marmo! Oltretutto al di sopra è incastonato un frammento di angioletto di profilo, di tutt'altra epoca. Sarebbe interessante scoprirne la provenienza: ad una prima indagine non siamo riusciti ad avere notizie.
A chiusura dei festeggiamenti il consueto spettacolo pirotecnico, per la gioia di grandi e piccoli e il dolore di cani e gatti: un'abitudine immancabile e, a quanto pare, insostituibile di onorare i santi del paese.
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