sabato 12 gennaio 2013

Moricone e Monteflavio


Le previsioni del tempo per questo fine settimana non sono buone ma ciò nonostante stamattina c'è un bel sole: che fare? Ci fidiamo di quel che vediamo e lasciamo perdere il meteo: si va per i monti! Ci dirigiamo verso il parco dei monti Lucretili. Prima tappa Moricone.
Sbarchiamo in un'ampia piazza affacciata su un panorama sterminato: bella, ma ci sarà un centro più... storico? In effetti l'edificio a lato della chiesa  termina con quella che indiscutibilmente è una torre, parte di una struttura militare: bisogna passare alle spalle.

Ed ecco la porta di accesso: la struttura esterna non è particolarmente imponente e  appare decisamente rimaneggiata ma non è spiacevole. Di qui passiamo per visitare il paese. Gli spazi sono limitati, molte le strade strette e ripide e le scale che impediscono il transito alle auto, ma anche a chi ha qualche difficoltà motoria. I centri di impianto medioevale non sono fatti per gli anziani: una volta si moriva giovani...

Il paese sembra abitato solo in parte: molte le abitazioni in ristrutturazione e molte quelle già risanate ma vuote, comunque tutto appare abbastanza curato e ordinato e le brutture che deturpano tanti centri storici sono limitate, anzi sono molte le tracce di sistemazioni non recenti ma di buon gusto e qualità, che dimostrano come Moricone sia stato da tempo "scoperto" dai romani in cerca di seconde case e colonizzato dai villeggianti in cerca di tranquillità.

Beh, qualche eccesso non manca, come puoi vedere qui a lato, ma tutto sommato non ci si può lamentare di certi eclettismi che, se non buon gusto, almeno dimostrano amore per questo luogo.

Giriamo a lungo: troviamo angoli molto graziosi e scambiamo qualche parola con i pochi abitanti "originari", ché di altri non c'è traccia, se si escludono i non pochi operai al lavoro fuori e dentro i cantieri. Sembra che qui si prepari una festa, che si stiano approntando i preparativi per un'inaugurazione, che si attenda l'arrivo di qualcuno e si stiano mettendo a posto le ultime cose: muratori, carpentieri, imbianchini, come voltiamo in un vicolo incontriamo qualcuno all'opera.

Poco prima di uscire dalla porta "di sotto", sulla sinistra c'è un grande e bel portone socchiuso: non possiamo resistere alla tentazione di affacciarci a dare un'occhiata, anche se sappiamo che non è corretto intrufolarsi in casa d'altri... Ci appare un androne senza altre aperture, illuminato da diversi punti luce, soprattutto da un grande lampadario in ferro battuto, veramente apprezzabile. Sembra la classica abitazione di chi si è trasferito qui da tempo, scegliendo di allontanarsi dalla città ma portandosi dietro tante cose belle: si vedono bei mobili, oggetti di pregio e di buon gusto. Ci ritiriamo prima di essere beccati da qualcuno, ma non senza tirare una foto!

Cominciamo a cercare un buon posto per mangiare e abbiamo il tempo per farlo con calma: finiamo per raggiungere Monteflavio, a una decina di chilometri e 850 metri di quota. Qui al primo colpo individuiamo il nostro obbiettivo: Lorenzo allo scapicollo! Una bella salitona, che facciamo a piedi per obbligarci ad una passeggiata anche dopo pranzo. E che pranzo! Gnocchi al castrato, tortelli al tartufo, un ottimo arrosto misto accompagnato da carciofi alla romana e cicoria di campo e per finire dei buoni dolcetti secchi. Ma la cosa che gradiamo di più è il pane, dalla mollica morbida e fragrante e con la crosta sottile e croccante, veramente squisito! Un caffè e si torna a casa.

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