sabato 15 settembre 2012

Lariano Gallicano Monterotondo


Un sabato "impegnativo": più di 200 chilometri in giro per i Castelli e zone limitrofe, dalla mattina fino a tardi.
Cominciamo andando dritti a Lariano, paesotto non distante da Roma, ai margini del Parco dei Castelli che attraversiamo tutto, evitando la troppo ovvia autostrada. Siamo qui per la Sagra del Fungo Porcino, abbondante prodotto dei boschi circostanti. Una sagra che si svolge già da più di vent'anni e che ha oramai acquisito una buona notorietà e un'ottima organizzazione. Lariano è famoso per il suo pane, veramente ottimo, che provvediamo a comprare subito. E non manchiamo di acquistare anche del buon caciocavallo "dell'asino", uno squisito formaggio lucano.Le numerose bancarelle ci tentano, ma riusciamo a limitarci a un paio di forbici a cinque lame (sic!), a delle spezie indiane e a delle sfogliatelle napoletane. Ci fermiamo ovviamente a gustare delle ottime tagliatelle ai porcini, degne di un ristorante quotato! Anzi, onestamente non ne abbiamo mai mangiate di così buone: incredibile!
Ripartiamo per visitare un po' la zona: lo sappiamo, non è serio abitare vicino Roma e non conoscere a menadito i Castelli, ma nonostante tutto non siamo vicinissimi e venire da queste parti ci capita di rado.
Ci fermiamo a Gallicano: "gallus canit" recita la scritta che campeggia sotto al gallo, simbolo del paese. Un paese più piccolo del precedente ma non privo di bei punti di osservazione e scorci gradevoli. Ci fermiamo a fotografare le molte porte "interessanti", le insegne dei negozi, i vicoli. Nonostante la vicinanza con la Capitale, Gallicano è un po' ferma nel tempo, almeno nel suo centro storico, molto vissuto, pieno di panni stesi, piante alle finestre, vecchi seduti al bar, voci di bimbi che filtrano dalle finestre. Non spiacevole, anche se aggirandoci per le strade crediamo di percepire quali possano essere i problemi di convivenza degli abitanti del luogo.

Nel tardo pomeriggio siamo a Monterotondo, per la festa di SEL: ci aspettano degli amici, anzi, finisce che siamo noi ad aspettare loro. Una festa non grandissima ma vivace e piena di iniziative interessanti, dallo scambio di libri alla lettura in pubblico. Ovviamente ci sono le classiche raccolte di firme, il comizio, il concerto: tutte quelle cose che non possono mancare in una festa popolare e politica, inclusa la salsicciata, alla quale partecipiamo convintamente. Lungo dibattito più privato che politico con gli amici a chiusura della serata e poi ci si lascia fino a venerdì.

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