domenica 27 novembre 2011

L'antica Flaminia

Per tornare a casa da Urbino decidiamo di prendercela molto comoda e di percorrere le vecchia strada che portava a Roma, la Flaminia, evitando il nuovo tracciato e cercando di scovare, a volte con qualche difficoltà, quello antico.
Tanto per cominciare, prendiamo per il mitico Passo del Furlo, scavato a picconate nella roccia dagli uomini di Vespasiano quei duemila anni fa: un percorso a tratti inquietante, con la rupe che ci sovrasta a strapiombo, ma sicuramente ricco di fascino e di... gelo!





Superati Scheggia e Fossato di Vico, ultimo avamposto ferroviario per Urbino, deviamo per la via Clementina, in cerca di storia, paesaggi e punti di ristoro. Dopo un po' la strada si fa prima uno sterrato, poi un tracciato di montagna e la nostra pur robusta vettura comincia a trovarsi in difficoltà. Si torna indietro, anche perché non desideriamo rimanere bloccati lontano da un ristorante a quest'ora!
Ancor prima di arrivare a Nocera Umbra, il secondo tentativo conferma la bontà del nostro intuito di scopritori di locali: prendiamo per via Monte Alago, seguendo un poco informativo cartello, e ci troviamo dopo diversi tornanti all'agognata Taverna De Cinicchia (0742 818242). Bellissimo panorama sui monti circostanti, buon cibo e in particolare ottime pappardelle al ragù di oca. Ci dispiace per non aver adocchiato prima un antipasto misto dall'aria interessante che vediamo passare, ma torneremo. Discorso a parte il vino del Cinicchia, non di nostro gradimento, a riprova che non tutte le taverne sanno scegliere cosa imbottigliare con il proprio nome, svalutandolo senza ragione.

Non avendo apprezzato il vino, difficilmente potevamo gradire il caffè: le due cose, misteriosamente, sono spesso collegate. Decidiamo dunque di fare una sosta per un ulteriore dopopasto nel primo paese interessante che troviamo sulla nostra strada, Spello. E l'idea si rivela positiva: il posto è molto carino e riserva scorci graziosissimi. Fra l'altro un concorso per vicoli in fiore ha convinto gli abitanti ad addobbare l'esterno delle proprie case per il nostro piacere. Il caffè in un bel bar nascosto in un antico androne si rivela ottimo!
Cala il sole e non ci resta che raggiungere finalmente casa.

sabato 26 novembre 2011

Urbino Fano Senigallia



 A Urbino andiamo per commemorare un amico che ci ha lasciato. Viene anche Michele che tiene un lungo discorso ai ragazzi, parlando del lavoro svolto anni fa insieme a Giovanni ma anche delle sue attuali esperienze. Con molta disponibilità risponde alle moltissime domande.

La sera siamo un po' stanchi per andare in giro e restiamo in città: andiamo a vedere un film al Nuova Luce, il cinema meno grande della zona (bigliettaio, maschera, barista e proiezionista sono la stessa persona...), ma prima facciamo uno spuntino al Ristorante Greco, ritrovo di studenti e dispensatore di vino Retsina e specialità gastronomiche dell'omerico paese.

Il giorno dopo si va al mare! A Fano ci siamo stati l'anno scorso per il Carnevale, ma di giorno ci piace di più! La giornata è bellissima e permette una lunga passeggiata al porto e lungo il molo. Poi una sosta da Pesce Azzurro, un - udite! udite! - self-service di pesce, freschissimo e saporito! Una formula originale "dal produttore al consumatore", visto che il grande locale è gestito dalla cooperativa pescatori della città. Non ci va niente male: possiamo mangiare un primo, due secondi, contorno, vino di Jesi, dolce e acqua minerale per 11 euro! E' molto probabile che i ristoratori della zona non siano propriamente felici dell'iniziativa: siamo a fine novembre e il posto ha attirato la gran parte dei possibili clienti in zona. Anche noi avevamo adocchiato un bel locale sul mare, ma poi abbiamo voluto provare la novità e... l'economia del Pesce Azzurro.

Poi un giro a Senigallia: lunga passeggiata sulla spiaggia. Vediamo un buon numero di persone in cerca di un certo mollusco locale che si nasconde nella sabbia del largo bagnasciuga e che solo noi sembra non riusciamo a trovare: le tracce sono numerose, ma i nostri amici si rendono invisibili.



Al tramonto sul fiume che attraversa la città riusciamo a scorgere due aironi: il nostro desiderio di natura è appagato e pazienza per non aver visto i misteriosi molluschi senigagliesi. Va bene così, torniamo a Urbino.



venerdì 25 novembre 2011

Cantiano e Furlo

Oggi siamo diretti a Urbino, dove resteremo per il week end.
Ci fermiamo lungo la strada a Cantiano. Famosa per le amarene e le visciole, la zona offre una piacevole sosta presso Il Laghetto.







Il lago è artificiale, ma molto grazioso e curato, molto pochi i pescatori, in pratica mai visti tutte le volte che ci siamo fermati qui, bello e accogliente il locale in legno.
Se vi ricordate di prenotare almeno la mattina, potrete gustare i gamberi di fiume che stavolta ci sono sfuggiti. Ci rifacciamo con un'abbondante portata di antipasti misti, accompagnati dalla crescia calda e innaffiati da un "locale" più che bevibile.

Proseguiamo come per imboccare il passo del Furlo ma ci fermiamo all'Abbazia di San Vincenzo: non siamo frequentatori abituali di chiese, ma questa è molto particolare e non ce la facciamo scappare. Restiamo affascinati dalla sua semplicità e da un affresco del sedicesimo secolo che la decora. L'impianto originario è dell'VIII secolo ma è stata ricostruita nel 1271. Conserva una delle sue originarie navate e presenta un'originale alta tribuna chiusa cui si accede attraverso una stretta gradinata centrale, una cripta a tre navate con antichi capitelli e un altare del IX o X secolo.

Ma a Urbino ci aspettano...

domenica 20 novembre 2011

Napoli, da una prospettiva inusuale


Trovandoci a Napoli, due passi a Posillipo sono quasi d'obbligo. Banale, dirà qualcuno. Dipende. Scoprire un punto di vista particolare, poco noto anche a chi a Napoli ci è nato e ci vive, può essere un'esperienza speciale, maggiormente apprezzabile proprio dai "nativi": chi non conosce la città può essere dell'idea che il mare sia molto presente e vicino. Invece, se si esclude il lungomare, spesso l'acqua non è visibile o lontana, visto che Napoli sorge in buona parte sul ripido bordo di un enorme cratere in parte crollato: il golfo.
Le due foto che pubblichiamo distano un centinaio di metri, in parte percorribili con la lunga e ripida Discesa San Pietro ai Due Frati: il rapido spostamento in "altitudine", ci conduce fino a toccare il mare, in una dimensione intima e estranea alla confusione della città.

venerdì 18 novembre 2011

Terracina e Gaeta

Cosa c'è di meglio che andare da qualche parte senza fretta? Una bella giornata ci accompagna fino a Napoli lungo la costa, il percorso più lungo e più lento, ideale per fermarsi quando te ne viene voglia, magari per due passi sulla spiaggia o al primo ristorante che si incontra lungo la strada.

L'Hostaria Gambero Rosso fa proprio al nostro caso: anche se il locale non è particolarmente affascinante dall'esterno, lo chef ci propone un buon menù di pesce, ricco di portate originali preparate con ingredienti freschissimi e vari. Per intenderci, non i soliti spaghetti a vongole, ma polpettine di polpo e baccalà all'arancia.

Il tramonto ci trova sulla spiaggia di Serapo, a Gaeta: uno spettacolo affascinante, sempre uguale e diverso, che non ci stanchiamo mai di ammirare. Fino all'ultimo raggio.