domenica 27 gennaio 2013

Civitavecchia: Bagni Sant' Agostino


L'inverno è bello perché imprevedibile: tu ti aspetti una giornata di pioggia e vento e invece ti svegli la mattina col sole. L'importante è essere tempestivi: si va al mare!
Il mare d'inverno è sempre bello: oggi lo andiamo a cercare nei pressi di Civitavecchia, dove di estate non ci verrebbe in mente di andare. Eppure questo posto, Bagni Sant'Agostino, non deve essere male neppure durante la stagione estiva: c'è un grande campeggio e una pineta protetta, l'acqua è limpida e la poseidonia che "orna" la spiaggia è la spia di una buona qualità del fondale. Purtroppo ci sono alcuni casotti abusivi che fungeranno da bar per i sicuramente numerosi bagnanti, ma la loro posizione, decisamente troppo "avanzata", denota la notevolissima erosione della spiaggia: praticamente queste costruzioni sono finite sull'acqua! E oggi il mare e calmissimo, ma non potremmo mai permetterci una visita durante una normale mareggiata invernale! Come al solito siamo capitati qui per caso: pubblichiamo la mappa del luogo, così non rischieremo di dimenticarcene.

 

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sabato 26 gennaio 2013

Nuovi amici a Trevignano

Un aperitivo a Trevignano, co' 'sta bella giornata, ci sta proprio bene! E ci facciamo pure un amico: in un campo fronte strada, un asinello in cerca di carezze, con un muso dolcissimo e degli occhi che dicono "fammi una grattatina sul muso, per favoooore!"

domenica 20 gennaio 2013

Festa di Sant'Antonio

Sant'Antonio ha il suo giorno in calendario il 17 gennaio, ma per festeggiarlo opportunamente, con un bel focarone, la banda, la processione e le sarcicce ci vuole un giorno senza pioggia. Purtroppo giovedì è previsto brutto tempo e a Rignano si decide di spostare la manifestazione alla domenica successiva. Non che la scelta sia molto fortunata: per piovere piove lo stesso, almeno durante la mattinata, tanto che siamo ben poco convinti che la festa si farà. Ma nel pomeriggio il cielo sembra quietarsi e proviamo ad affacciarci anche noi in piazza: ci sono tutti! Sindaco e assessori, amici e conoscenti, musici e preti, tutti intorno al fuoco!

Un gran fuoco che occupa larga parte dello spiazzo dietro al Comune, tanto che siamo costretti a star stipati da un lato, ché anche la banda e le majorette hanno bisogno dei loro spazi. Comunque è abbastanza tardi e facciamo appena in tempo a vedere la processione che fa ritorno verso la chiesa, ma non ne siamo dispiaciuti. Decliniamo l'invito a cibarci di salsicce fumanti nel pane caldo: l'ora non è delle più adatte, anche se il profumo è interessante. Nonostante l'enorme falò, il freddo e l'umidità si fanno sentire: ci vorrebbe una bevanda calda, diciamo la verità, ma bisogna lasciare la festa per trasferirsi al bar... idea tutto sommato da non scartare, anzi, da attuare rapidamente! All'anno prossimo, speriamo con un tempo più clemente.

sabato 12 gennaio 2013

Festa di San Giuliano


Pur non avendo una particolare predilezione per chiese e santi, non ci perdiamo la festa di San Giuliano patrono di Faleria: è un occasione per incontrare gli amici che colà dimorano e visitare il paese che, malgrado sia molto vicino, non ci vede fra i suoi frequentatori abituali.
E' anche l'occasione per scattare qualche foto al castello e agli altri edifici del centro storico che con le prime ombre della sera acquistano un fascino misterioso.

Molti i restauri portati a termine negli ultimi anni ma l'enorme castello è ancora un cantiere: sono state completate le coperture, imbrigliate le mura, sistemate parti delle murature, ma c'è ancora tantissimo da fare.

Molto meglio la collegiata di San Giuliano, dopo anni di lavori ormai completamente restaurata sia all'esterno che all'interno: l'ultima attività svolta nel 2006 portò alla luce un bell'affresco sull'altare maggiore.

Difronte, al lato sinistro del castello, la chiesa di Sant'Agostino, che oggi ospita uno spettacolo: si tratta de “LA LEGGENDA DI SAN GIULIANO OSPITALIERIE” liberamente tratta da Gustave Flaubert, narrata da Giovanni Paiola e accompagnata dalle musiche di Cristina Majnero eseguite dal vivo.

Il piccolo edificio è perfettamente restaurato e, pur restando adibito alle funzioni sacre, ospita numerose manifestazioni d'arte: ultimamente la proiezione del bel film opera prima di Antonello Sestili, girato proprio nel castello di Faleria, ma anche un trio di fiati, una lettura di sonetti, una mostra fotografica...

A chiudere la piazza difronte a Sant'Agostino c'è l'ultima casa abitata del centro storico: di qui in poi solo rovine, tanto che la strada al lato della collegiata ne è invasa per almeno un metro in altezza! Ed è un vero peccato! Viene voglia di scavalcare le transenne ed arrampicarsi sulle macerie per dare un'occhiata...


Sulla piazza tra poco giungerà la banda, ma nel frattempo si può godere di un altro spettacolo silenzioso e affascinante: il tramonto sul borgo, le prime luci che si accendono, gli scorci di murature che si stagliano nel cielo della sera. Il paese ha un'atmosfera tutta sua che si apprezza di più proprio in questi momenti, quando ci si ritrova da soli nella piazza ancora tranquilla, mentre i rulli di tamburi e gli squilli degli ottoni appena si percepiscono in lontananza: fra poco qui ci sarà gente festante, musicisti che marciano al ritmo della loro musica, bandiere e stendardi... ma ora, ancora per qualche minuto, è silenzio, è ombra.

Moricone e Monteflavio


Le previsioni del tempo per questo fine settimana non sono buone ma ciò nonostante stamattina c'è un bel sole: che fare? Ci fidiamo di quel che vediamo e lasciamo perdere il meteo: si va per i monti! Ci dirigiamo verso il parco dei monti Lucretili. Prima tappa Moricone.
Sbarchiamo in un'ampia piazza affacciata su un panorama sterminato: bella, ma ci sarà un centro più... storico? In effetti l'edificio a lato della chiesa  termina con quella che indiscutibilmente è una torre, parte di una struttura militare: bisogna passare alle spalle.

Ed ecco la porta di accesso: la struttura esterna non è particolarmente imponente e  appare decisamente rimaneggiata ma non è spiacevole. Di qui passiamo per visitare il paese. Gli spazi sono limitati, molte le strade strette e ripide e le scale che impediscono il transito alle auto, ma anche a chi ha qualche difficoltà motoria. I centri di impianto medioevale non sono fatti per gli anziani: una volta si moriva giovani...

Il paese sembra abitato solo in parte: molte le abitazioni in ristrutturazione e molte quelle già risanate ma vuote, comunque tutto appare abbastanza curato e ordinato e le brutture che deturpano tanti centri storici sono limitate, anzi sono molte le tracce di sistemazioni non recenti ma di buon gusto e qualità, che dimostrano come Moricone sia stato da tempo "scoperto" dai romani in cerca di seconde case e colonizzato dai villeggianti in cerca di tranquillità.

Beh, qualche eccesso non manca, come puoi vedere qui a lato, ma tutto sommato non ci si può lamentare di certi eclettismi che, se non buon gusto, almeno dimostrano amore per questo luogo.

Giriamo a lungo: troviamo angoli molto graziosi e scambiamo qualche parola con i pochi abitanti "originari", ché di altri non c'è traccia, se si escludono i non pochi operai al lavoro fuori e dentro i cantieri. Sembra che qui si prepari una festa, che si stiano approntando i preparativi per un'inaugurazione, che si attenda l'arrivo di qualcuno e si stiano mettendo a posto le ultime cose: muratori, carpentieri, imbianchini, come voltiamo in un vicolo incontriamo qualcuno all'opera.

Poco prima di uscire dalla porta "di sotto", sulla sinistra c'è un grande e bel portone socchiuso: non possiamo resistere alla tentazione di affacciarci a dare un'occhiata, anche se sappiamo che non è corretto intrufolarsi in casa d'altri... Ci appare un androne senza altre aperture, illuminato da diversi punti luce, soprattutto da un grande lampadario in ferro battuto, veramente apprezzabile. Sembra la classica abitazione di chi si è trasferito qui da tempo, scegliendo di allontanarsi dalla città ma portandosi dietro tante cose belle: si vedono bei mobili, oggetti di pregio e di buon gusto. Ci ritiriamo prima di essere beccati da qualcuno, ma non senza tirare una foto!

Cominciamo a cercare un buon posto per mangiare e abbiamo il tempo per farlo con calma: finiamo per raggiungere Monteflavio, a una decina di chilometri e 850 metri di quota. Qui al primo colpo individuiamo il nostro obbiettivo: Lorenzo allo scapicollo! Una bella salitona, che facciamo a piedi per obbligarci ad una passeggiata anche dopo pranzo. E che pranzo! Gnocchi al castrato, tortelli al tartufo, un ottimo arrosto misto accompagnato da carciofi alla romana e cicoria di campo e per finire dei buoni dolcetti secchi. Ma la cosa che gradiamo di più è il pane, dalla mollica morbida e fragrante e con la crosta sottile e croccante, veramente squisito! Un caffè e si torna a casa.

martedì 1 gennaio 2013

(ri) cominciamo


Diciamo la verità, lo scorso anno non è stato un granché: a chi più a chi meno, ha tolto molto e dato poco. Ci dirai che la storia degli anni bisestili è una superstizione e siamo d'accordo con te. Però, sarà stato un caso, le disgrazie che ha portato il 2012 sono state molto superiori alle cose buone, rispetto agli scorsi anni. Come si dice, non ci credo, ma...
Cominciamo dunque questo nuovo anno con gli opportuni riti propiziatori, affinché dia a tutti almeno un po' di quello che il suo predecessore ha portato via, almeno ciò che non è perso per sempre, almeno quel po' di serenità che ci permetta di essere ragionevolmente felici, senza pretendere troppo. Anzi, più che cominciare, ricominciamo da capo! Ritorniamo negli stessi posti, facciamo le stesse cose, per quanto possibile, e vediamo di aver più fortuna.
Noi ricominciamo dallo stesso luogo del 1 gennaio dello scorso anno, da Barrea, da dove ti mandiamo i nostri più affettuosi auguri di un felice nuovo anno!