lunedì 19 marzo 2012

Primavera rignanese

Giunse alfin la Primavera! Il ciliegio e il pesco in fiore ornano il nostro piccolo ma sincero giardino. Narcisi, violette, pervinche e iris rendono il prato incalpestabile. Le camelie hanno deciso di sbocciare anche in assenza della loro signora. Un ciuffo di lillà si è fatto strada in mezzo al cespuglio di pitosforo e punta dritto verso il cielo! Roba di una tale bellezza che ti riempe gli occhi, toglie il fiato, ti spezza l'appetito... no, l'appetito per farlo passare ci vuole ben altro, soprattutto se non troppo distante da casa c'è un ristorante da esplorare: ci hanno consigliato Yamato Wok, a Monterotondo. Andiamo a dare un occhiata, anzi, qualche morso...

Il locale si presenta niente male! Malgrado si trovi nella parte periferica e di passaggio di questo paesone, in una traversa della consolare che mena a Rieti, il posto è discretamente ben messo. Non troviamo le solite cianfrusaglie orientali, anzi gli ampi locali hanno un tocco moderatamente elegante che non ci aspettavamo, vista la zona e la formula "buffet illimitato a prezzo fisso": scegli, prendi e mangi quel che ti pare, che sempre 20 euro si paga! Si può dunque ragionevolmente pensare ad una scelta limitata: con una cifra del genere oggi a stento si mangia in uno snack bar! Macché! Sushi, sashimi, fritti in tutte le salse e - da non credere! - pesce fresco e carne da scegliere e far grigliare al momento! Va bene, magari l'aspetto è anche buono, ma la qualità, il sapore? Ottimo! Una vera sorpresa! Da tornarci, di sicuro! E ovviamente la cortesia è tutta orientale, condita da quel delizioso accento cino-lomanesco dei cinesi che qui vivono da anni! Brindiamo con un buon Pinot, ché sulle bevande asiatiche non siamo molto preparati...


Si, va be', ma una fritturina di calamari come la fa il cognato? Eh! Nonostante tutto non c'è confronto! L'unica cosa in comune è il wok. La puoi ammirare qui a fianco, ma per assaggiarla devi prenotarti!

giovedì 8 marzo 2012

Arte contemporanea a Napoli

Come si distingue una stazione della metro da un museo e un monumento da un carro carnevalesco? Semplice, direte voi, che avete belle impresse le vostre categorie. Beh, venite a Napoli e poi ne parliamo. Anzi, parliamone subito! 
Foto numero uno: che vi sembra? Per aiutarvi vi diciamo il titolo: Carpe Diem. Ecco, già non ci siamo! Lo so che avete risposto "carro del carnevale" ma invece si tratta di una scultura in bronzo dipinto di Luigi Serafini, collocata in via Marsicano a Materdei.





Veniamo alle altre immagini: qual'è il museo Madre? Su, è facile. Non vi fate ingannare dalla bella scultura in acciaio di Karim Rashid, intitolata Synapsi... E neppure dalla scopa...
Eh, ma non ci mettete neppure un po' di impegno! Suvvia! Va be', vi occorre proprio un giro per Napoli, magari in metro.



Dunque, non era difficile: il museo di arte contemporanea Donnaregina, il Madre appunto, è nella prima foto e la scopa non è stata dimenticata lì da un addetto alle pulizie!
Le altre due foto riprendono la biglietteria della stazione Università e una parete della stazione Dante, dove è esposta quest'opera senza titolo di Jannis Kounellis...


Dite la verità, è questa che vi ha tratto in inganno? Oh, ma come dicevamo, un giretto a Napoli vi metterà le idee a posto: qui non è detto che una scopa è una scopa è una scopa!

mercoledì 7 marzo 2012

La pizza napoletana

La pizza Margherita ha solo 123 anni
La pizza napoletana dovrebbe essere mangiata solo ed esclusivamente a Napoli: sarà l'acqua "dura", l'aria di mare, la bravura e la creatività dei pizzaioli, la simpatia dei camerieri, ma la pizza a Napoli è 'n ata cosa!
Senza nulla voler togliere ai tanti volenterosi che negli anni hanno provato a farci mangiare una pizza "straniera", ai cultori della pizza "scrocchiarella" e a quelli che la preferiscono alta, a quelli che pensano che un ingrediente fondamentale sia la "mozzarella grattugiata" (avete mai provato a grattugiarne una?) o che credono che la pizza tradizionale napoletana sia la "margherita" (
il cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi creò la pizza Margherita solo nel 1889, in onore della regina d'Italia Margherita di Savoia: i condimenti, pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentavano la bandiera italiana. Ma le prime notizie riguardo alla Pizza Napoletana risalgono al periodo che va dal 1715 al 1725), noi sosteniamo che la pizza è quella che si fa a Napoli. Le "altre" saranno anche apprezzabili, gustose, sfiziose o appetitose, ma... semplicemente non sono pizze napoletane. Sono un'altra cosa!
Dopo questa botta di campanilismo (non ce ne vogliano gli amici Pizzanauti), andiamo sul concreto: va bene, la vera pizza si fa a Napoli, ma a Napoli dove? In qualsiasi pizzeria? E no, cari miei! Se scorrete l'elenco dei nostri locali "segnalati", troverete solo due pizzerie, e una ha solo due "smile"! Altre non ne abbiamo elencate perché non frequentate di recente: ad esempio, non vi abbiamo detto di Michele, forse il locale più famoso di Napoli, ma da dove manchiamo da più di vent'anni. E quelle vicino casa non sono poi eccezionali: per voi solo il meglio!

Starita a Materdei, dal 1901
Oggi invece siamo in una pizzeria "4 smile": Starita a Materdei. Vi diciamo subito che, se proprio volete gustare una delle pizze più buone di Napoli, dovete armarvi di santa pazienza o... essere sul posto alle 19.30, massimo 19.45! Dalle 20 in poi la fila in strada scoraggia chi non sa che cosa si perde! Eppure basta un logico ragionamento: se tutta 'sta gente è qui, magari sotto la pioggia o in un'afosa serata estiva, ci sarà pure un motivo, no? Noi arriviamo per tempo e riusciamo a sederci subito... in uno degli ultimi tavoli liberi! Non sono le otto di sera ma il locale, non certo piccolo, e già pieno! Ah, dimenticavamo di dirvi che non si prenota: chi c'è, c'è! Fortunatamente è facile arrivare qui con la metro: la fermata Materdei è a 200 metri dal locale, quindi non dovete preoccuparvi del traffico, di parcheggiare la macchina e di altre cose capaci di rovinare la digestione anche di questo digeribilissimo cibo.

Gli Angioletti al cioccolato: una leccornia!
E si, perché la pizza di Starita è una nuvola, un alito di fata, un soffio di Scirocco! Non dovete pensare, però, che qui difettino di fantasia: la tradizione va bene, ma sono da provare anche i famosi ANGIOLETTI FRITTI, con pomodoro e origano, le CORNA DI MARADONA, ricotta e cicoli, le ROSE, bocconcini di pizza imbottiti con verdure... Noi cinque ci limitiamo ad una margherita, una montanara gigante al forno (si, la montanara classica è fritta, ma qui prima la friggono e poi la infornano!), ma non ci perdiamo una STOCK, con pomodorini e filetto di baccalà, una SORRENTO, con fettine di limone (una vera sorpresa! da provare!) e una sontuosa pizza con il soffritto, un condimento tipico napoletano (ma non tipico per la pizza!) a base di interiora di maiale, conserva di pomodoro, peperoncino piccante e alloro: una delizia per palati forti! Infatti è Francesca ad ordinarla e a non cederne che piccolissime fettine...
Per niente appesantiti dall'antipasto a base di fritture (panzarotti, montanare e angioletti) e dalle pizze che vi abbiamo elencato, chiudiamo con degli angioletti al cioccolato caldo di una bontà impressionante!
Insomma, che fate stasera? Che ne dite di una capatina da queste parti?