sabato 30 giugno 2018

Etruschi a Castiglione del lago


Abbiamo saputo che nella Rocca di Castiglione del lago accadono strane cose: personaggi abbigliati in fogge particolari sono stati visti aggirarsi fra le mura, compiere riti misteriosi, danzare e suonare antichi strumenti... E' assolutamente necessario andare a vedere di che si tratta.


Alla Rocca si accede dal Palazzo Ducale: è l'occasione per dare un'occhiata approfondita. Qui eravamo già stati tempo fa, ma non avevamo visto molto: è paradossale, ma quando c'è una guida ad accompagnarci, si finisce col concentrarsi solo sui particolari e si perde la vista d'insieme. Troviamo più appagante aggirarci da soli per le sale del palazzo, alla scoperta di ciò che dovremmo aver già visto e non ricordiamo.


Fra l'altro è in corso una mostra dedicata a Joan Mirò, non uno dei nostri preferiti ma sicuramente un artista interessante. Simpatica l'iniziativa di lasciare ai visitatori la possibilità di lasciare "un segno nello stile di Mirò" su una parete bianca: i precedenti visitatori si sono dati da fare con i gessi colorati e tanto bianca la parte non lo è più, ma è divertente scoprire i "segni" che hanno lasciato.

Dal Palazzo della Corgna (questo il nome della famiglia alla quale è appartenuto) un camminamento coperto porta finalmente alla Rocca del Leone, che per noi è ancora sconosciuta: ci incamminiamo per il lunghissimo corridoio che corre sul lato nord della prima fascia di mura a difesa del castello. Castello che sorge sui resti di una acropoli etrusca, di cui resta visibile solo un tratto di mura. Sbuchiamo in un primo torrione circolare, dai cui spalti si può ammirare il lago e soprattutto controllare se il nemico si avvicina.

La Rocca dispone di questa e di altre tre torri che fortificano le mura merlate.


La torre triangolare alta 39 metri svetta sullo spigolo più interno del pentagono che forma la Rocca.


Alcuni trabocchetti che a noi sembrano banali fanno da ultimo baluardo alla torre principale, nel caso il nemico sia ormai all'interno delle mura: un massiccio architrave posto un po' troppo in basso avrebbe dovuto riservare grandi capocciate a chi voleva correre lungo le mura senza conoscere il trucco.

Sali, scendi, cammina, gira a destra, poi a sinistra, ma di "strani personaggi" qui non ce n'è: solo uno splendido paesaggio.


Ma improvvisamente della musica...


...delle figure danzano fra gli ulivi, al suono di strumenti arcaici...

Appare un personaggio avvolto in una tunica purpurea: deve trattarsi di un ricco signore del luogo. Al suo fianco una guardia dalle lunghe chiome, armata di lancia e spada: i suoi occhi non perdono di vista neppure per un istante l'alta figura ammantata di rosso.
Siamo sconcertati dall'improvvisa apparizione, ma il signore con gesti pacati ci fa capire che non abbiamo nulla da temere, anzi, sembra disposto a raccontare di se.



Siamo al cospetto del proprietario di questi luoghi: sue sono le terre, suoi gli ulivi, suoi gli armenti.


Rimasto lontano per alcuni anni, ora è tornato e si accinge a controllare la produzione delle sue proprietà.


Interroga i pastori, i contadini, discute con un artigiano ceramista e acquista un suo lavoro.


Sarà un dono per propiziarsi i buoni uffici degli aruspici.


Costoro recitano frasi magiche...


...per poi leggere nel fegato di un animale sacrificato al dio il responso richiesto: è positivo, il signore avrà anche il prossimo anno un buon raccolto e le sue ricchezze aumenteranno.


Ora ci si reca in visita da amici.


La festa  ha inizio.


Gli strumenti musicali sono pronti.

Un musico illustra ai presenti le loro caratteristiche e presenta la musica che verrà suonata. Le danzatrici si lanciano in una danza dai gesti lenti e misurati. Il sole alle loro spalle sta tramontando.

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