E' difficile valutare se è meglio andare in giro in camper o in auto: troppi pro e contro. Approfittiamo del pro di avere la macchina nuova e ci spostiamo comodamente da Scarlino fino a Livorno, in una giornata che non si presta alla vita da spiaggia che tanto ci sta piacendo.
Livorno è una città molto particolare e per comprenderla non basta farci un giro. Bisognerebbe viverci, frequentare la gente di qui, per poter dare una risposta a due grandi interrogativi: perché si dice che i livornesi sono tutti un po' matti? E perché qui e solo qui esiste un giornale come il Vernacoliere?
Domande che restano irrisolte, potendo solo aggirarci per la città, in una giornata nuvolosa e a tratti caldissima, senza riuscire ad incontrare più di una decina di indigeni. Che poi alcuni non sembrano neppure di queste parti e parlano un dialetto arabo che non comprendiamo... Possiamo dire di aver parlato giusto con un pescatore al mercato e con la cameriera del ristorante: un po' poco.
Un fatto sicuro è che è stata scelta proprio questa città per il primo festival italiano di umorismo, comicità e satira Il senso del ridicolo: vorrà dire qualcosa?
Cerchiamo qualche indizio in una delle cose più livornesi che c'è: il caciucco. Ma l'unica certezza è che questa zuppa è proprio buonina!
Chi sarà l'autore di questa crocefissione? Il noto artista francese Clet?
E chi è il misterioso livornese che si firma Mart e ha decorato questo muro?
Che poi, diciamo la verità, gente che porta i propri bambini in un asilo così bello e luminoso, tanto matta non sembra essere...
...e anche l'idea di parcheggiare la barchetta sotto casa sembra più che sensata.
E' tutto così difficile da comprendere...
...e ci resta dentro un che di triste, un senso di decadente. O forse abbiamo semplicemente sbagliato quartiere, giorno e ora.
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