domenica 23 febbraio 2014

Norcia

Oggi siamo a Norcia, in terra umbra, patria di ottimi salumi, notevoli formaggi e profumati tartufi. E siamo qui appunto per la 51^ edizione di Nero Norcia, mostra mercato del tartufo e dei prodotti tipici della zona.
Abbiamo un obiettivo: portare a casa qualche "ricordino" senza svenarci. Quindi stabiliamo un budget e ci impegniamo a non sforarlo.

Appena arrivati facciamo un giretto per i vicoli meno centrali, giusto per respirare l'aria del posto prima di immergerci nella kermesse: la tranquillità e il silenzio sono tali da farci pensare che gli occupanti delle numerose auto parcheggiate fuori le mura siano da chissà che parte...


Invece basta girare qualche cantone per ritrovarci nel cuore della festa: canti e balli, organettisti e fisarmonicisti che fanno "la posteggia" davanti ai locali più rinomati, stand gastronomici di ogni bendidio commestibile, prodotti gastronomici provenienti da tutt'Italia ma anche dall'estero, profumi intriganti e visioni interessanti... E soprattutto una gran folla di visitatori!

Ci diamo subito da fare: due panini super con prosciutto di Norcia tagliato a mano e pecorino dolce! Partono i primi sei euro... Ma a pochi metri ecco una degustazione di conserve calabresi: prendiamo un barattolo di "neonata" al peperoncino, le cipolle farcite e in salsa, il paté di pomodori secchi... e sono trenta euro.

"Alla vostra sinistra il palazzo delle esposizioni, dove sono in mostra i prodotti dei principali laboratori norcini, Lanzi in testa." Ne usciamo con tre formaggi e un salame in borsa e 29 euro in meno in tasca... Ma ci siamo accaparrati uno degli ultimi pezzi di un espositore bavarese (ebbene sì!), dispiaciuto perché ha oramai quasi dato fondo alla sua merce: "Molto peccatissimo, prossima folta noi fenire con tue camion, ja!".

Non avendo potuto saggiare la birra bavarese, ripieghiamo su due bicchieri di ottima rossa padovana. Cinque euro. Ma non facciamo in tempo a finirla che due gentili signore ci offrono assaggi di saporiti dolcetti della sabina : sei euro di torta pasqualina per ricambiare la gentilezza...

Ma il tartufo? Seguiamo il profumo...

Eccolo! In bella mostra in una gioiell... cioè, in uno stand dedicato al nobile prodotto. Che prezzi! Sicuramente convenienti, ma solo per i ricchi avventori che se lo contendono come ad un'asta d'arte! Con cinquanta euro possiamo sperare in una patatina... Ripieghiamo dignitosamente su una salsa tartufata e una crema al profumo del nobile tubero: almeno potremo sentirne l'odore e ci resta la possibilità di qualche altra leccornia... Come quelle olive ascolane che sfrigolano nell'olio bollente: un cartoccetto solo, giusto per gradire. Cinque euro.  E laggiù? sfogliatelle napoletane! Ne prendiamo un paio, ricce, e anche due "graffe" fritte... altri otto euro... Due caffè, per favore! o non torneremo a casa! Li gustiamo in un piccolo bar dall'enorme lampadario di vetro soffiato. E poi via, in fuga verso il parcheggio, con solo qualche euro rimasto per la benzina!

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