sabato 10 novembre 2012
Carbognano
Di solito usciamo di casa seguendo il sole, senza mai sapere prima dove andare. Il problema si pone al primo incrocio: "Giro a destra o a sinistra?" "Boh, vai dove ti pare..." Oggi abbiamo preso a destra, in direzione nord, verso Viterbo. Dopo una mezz'ora, superato Civitacastellana, poi Fabrica, ecco il cartello Carbognano: "Ma ci siamo mai stati qui?" "Mah, non credo... anche se da queste parti conosciamo già tutti i paesi... ma questo no, non mi pare..." Decidiamo dunque di visitarlo, ci deve essere sfuggito...
Il suo nome compare per la prima volta in un documento del Regesto farfense dell'817 dove è menzionato un fundum Carbonianum di proprietà dell’Abbazia di Farfa. La sua storia è legata alle vicende del castello Farnese che si erge nel centro del paese, dominandolo con la sua robusta torre quadrata guarnita di beccatelli: riusciamo a vederlo già da lontano, mentre ci avviciniamo. Il castello ospitò a lungo Giulia Farnese e attualmente è in restauro.
La storia di Carbognano negli ultimi 150 anni ha avuto un andamento molto stabile: dal censimento del 1861 ad oggi il numero di abitanti è rimesto sostanzialmente costante. Ciò significa da una parte che deve esserci stata una scarsa emigrazione nel secolo scorso, ma anche che Carbognano è rimasto immune dal recente sviluppo che ha visto più che raddoppiata la popolazione della vicina Fabrica di Roma negli ultimi 30 anni.
Questa stabilità ha donato al paese un aspetto decisamente "vissuto", ma senza quelle tracce di abbandono tipiche dei posti che si sono anche solo temporaneamente spopolati e senza quel proliferare di nuove costruzioni che necessariamente hanno accompagnato il caotico sviluppo dei centri vicini. La parte più antica del paese è affastellata, incastrata, buia in certi vicoli per le tante superfetazioni aggettanti, principalmente bagni costruiti esternamente alle abitazioni.
Solo i luoghi che sono rimasti disabitati per lunghi periodi si sono potuti conservare non modificati dalle esigenze di chi li abita e ha l'esigenza di adeguare la propria casa al progresso e alla modernità.
Comunque non si può certo condannare la vita che è scorsa negli anni e nei secoli in questi luoghi: è forse da preferire un paese completamente ristrutturato, perfetto nella scelta filologica dei materiali, nell'attenzione a riproporre un lontano passato fissandolo in una fotografia, un paese "finto"? Sinceramente no.
Anche se è difficile digerire certe brutture: un infisso in alluminio incastrato dietro un antico portone, un cartello stradale che rovina una facciata cinquecentesca, una moderna insegna malamente accostata a una bottega che conserva il fascino degli anni.
Fortunatamente non mancano angoli che valgono una foto: basta guardare fra gli archi, infilarsi fra le case, fare attenzione quando si gira un angolo. Carbognano non delude.
Anzi, la sorpresa è scoprire un paese vivo, culturalmente interessante e vivace: è ben difficile trovare un così articolato programma teatrale in una cittadina di soli duemila abitanti! Puoi vedere da te, nella foto al lato, cosa è previsto nei prossimi mesi al Teatro Bianconi. Roba da far impallidire strutture ben più grandi.
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