domenica 17 dicembre 2017

Castiglione del lago, Chiusi, Chianciano, Amelia


Non c'è che dire: siamo bravi a trovare posti interessanti per fare un giro, molto bravi a indovinare le migliori trattorie dove fermarci, ma quello che sappiamo fare veramente bene è cacciarci nei pasticci. Ma proseguiamo con ordine.
Fine settimana da brividi... di freddo! A dir il vero non è tanto freddo quando arriviamo - anzi ritorniamo, ché c'eravamo già stati nel 2013 - a Castiglione del Lago. Non è tanto freddo ma piove, piove che Giove la manda! Andiamo nel ristorante dove siamo stati allora, molto grazioso e dove si mangia niente male. Persone simpatiche, con le quali si chiacchiera bene, ma che sbagliano a fare i conti. Peccato. Magari ci saremmo fermati anche a dormire, ma preferiamo proseguire: andiamo verso Pienza. Ma non ci arriviamo, visto che lungo la strada il tempo peggiora e dalla pioggia si passa al nevischio, poi qualche fiocco più grosso, poi la neve, quella seria! La fida Citroen comincia a slittare, meglio non rischiare: ci fermiamo e proviamo a mettere le catene. Niente da fare, non si agganciano in nessun modo! Mi sa che sono troppo piccole per la nuova auto... e sta venendo buio. E sta nevicando sempre più fitto.



Ci incamminiamo verso il paese vicino: Chiusi. All'istante, non più al riparo dove eravamo fermi, cominciamo a trasformarci in due pupazzi di neve. L'ombrello serve poco perché c'è un bel vento che spinge i fiocchi fin dentro il collo. La strada è tutta salita, le valige ci impicciano, ma dobbiamo farcela! Altri disgraziati sono fermi a gingillarsi con le perfide catene da neve. Nessuno sembra in grado di risolvere l'indovinello: come si fa a mettere un ammasso di anelli intrecciati intorno ad un pneumatico? Ancora uno sforzo ed ecco le prime luci del paese! Un bar, ma non ci fermiamo: alla fine della salita spicca l'insegna luminosa dell'Albergo della Sfinge. Che nome incongruo, ma che fortuna! Siamo mezzo congelati, ansimanti e ricoperti da uno strato di ghiaccio che comincia istantaneamente a gocciolare sul tappeto della reception: non facciamo certo un bello spettacolo, ma ci danno lo stesso una stanza, calda, grande, comoda e dotata di una teiera elettrica. Al mattino c'è il sole, c'è un bel paese da visitare, c'è un bar con un barista simpatico che ci prepara la colazione e tutto sembra perfetto.


Visto che ci siamo, non ci facciamo sfuggire neppure un angolo di questo paese che NON intendevamo visitare.


Noi volevamo andare a Pienza, ieri sera, ma Pienza non ci ha voluti mentre Chiusi ci ha accolto. E ci piace proprio!


Troviamo i draghi in ferro battuto, tipici della zona...


...troviamo belle case calde e colorate...


...e troviamo persino il nostro albero di Natale: un bel ramo di pino, schiantato dalla neve, che trasciniamo fino alla macchina. Il paesaggio intorno è completamente imbiancato, ma la neve sulla strada si è sciolta: mettiamo in moto e ci dirigiamo verso Chianciano.


A Chianciano dovrebbe esserci la Festa del Cioccolato: le bancarelle - non tante - ci sono, ma è la gente che latita. Sarà il freddo, sarà che di queste feste oramai ce n'è un po' troppe, sarà che la location non è il massimo: una larga, anonima strada nella parte nuova di Chianciano, fra gli alberghi e le terme, mentre avremmo visto molto meglio il centro storico come scenario della festa. Non ci sembra sufficiente qualche vecchia moto in mostra: peccato, perché la cioccolata è molto buona.
Ripartiamo, direzione sud, senza una meta precisa: sappiamo solo che stasera torneremo a casa. Attraversiamo diversi paesi e paesini, prima di fermarci in una trattoria "paesana", subito dopo Amelia, da Montenero: mangiamo molto bene, cose semplici ma buone e anche se è veramente tardi nessuno ci mette fretta o ci tratta con poca gentilezza. Ecco un altro posto dove venire ancora e portare qualche amico! La sera è scesa ad oscurare il paesaggio, ormai non si distingue un albero dall'altro: è il momento di tornare finalmente a casa.