martedì 27 dicembre 2011

Napoli, Natale con i nostri

Peperoncino di Natale...
Natale, si sa, è una festa da passare in famiglia e noi non vogliamo smentire questa usanza: eccoci a Napoli per passare questi giorni con i nostri cari. Un giro per negozi, ma è la vigilia e tutti hanno fretta di fare gli ultimi acquisti per essere a casa in tempo per il cenone.
In queste feste è d'uso trascorrere un sacco di tempo a tavola e anche questa tradizione non vogliamo tralasciarla: tra cena della vigilia, pranzo di Natale e pranzo di S.Stefano, spuntini e colazioni varie, accumuliamo un gran numero di calorie assolutamente non necessarie. Ma, come dicevamo, la tradizione è tradizione...

Non abbiamo foto da mostrarvi (e d'altronde vedreste solo persone che mangiano) e quindi vi proponiamo una ricetta dal nostro pranzo natalizio, che troverete anche nella sezione "Noi cuciniamo così", nella speranza che vi piaccia e possa costituire il nostro piccolo regalo di Natale.

Passatelli in brodo

Occorrente per un discreto numero di parenti affamati

per il brodo:
una bella gallinella
un cappone non troppo grasso
un paio di cipolle dorate
due patate grandi
due carote
un paio di gambi di sedano
un ciuffo di prezzemolo
timo, maggiorana e sale
acqua buona

per i passatelli, a persona:
un uovo intero
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
un cucchiaio di pan grattato
un cucchiaio di farina
sale e noce moscata

Non staremo a dirvi come fare il brodo, ma qualche consiglio non guasta:
usate una pentolona da almeno 12 litri, meglio più grande.
L'acqua è ingrediente importante e, se quella del vostro rubinetto sa di cloro o comunque non è gradevole al palato, meglio usare qualche bottiglia di minerale naturale.
Un buon brodo non può cuocere meno di 4 ore: preparatevi.

Ma veniamo ai passatelli: qui serve uno strumento apposito, una sorta di schiacciapatate ma con i buchi più larghi del normale, diciamo un 5 o 6 millimetri. Si può usare anche il normale attrezzo per le patate, ma il risultato tenderà ad ammassarsi e raggrumarsi. Mio nonno, ottimo falegname dilettante, diceva sempre che per fare un buon lavoro ci vuole il giusto attrezzo: ebbene, il consiglio vale anche in cucina!
Sia che vi siate procurati lo strumento adatto o vogliate cimentarvi con lo schiacciapatate, impastate gli ingredienti ben bene: l'impasto dovrà avere una buona consistenza e, se dovesse mostrarsi troppo lento, aggiungete più farina e pangrattato. Ovviamente l'equilibrio fra i vari ingredienti è determinante per il risultato e ciascuno può sperimentalmente trovare la "sua" ricetta, da difendere come la migliore possibile!
Filtrate il brodo e mettetelo in una pentola su una fiamma vivace. Schiacciate i passatelli direttamente nella pentola, badando a distribuirli omogeneamente nel brodo
, SENZA farlo bollire, altrimenti si romperanno. Sono pronti quando vengono a galla, normalmente in una decina di minuti.
Serviteli caldissimi, in piatti riscaldati nel forno.
Buon appetito e buone feste!

sabato 17 dicembre 2011

Faleria, Chiesa Collegiata di S. Giuliano

A pochi chilometri da casa, Faleria è arroccata su una rupe che strapiomba sul Treja. Meno nota della vicina Calcata, ha un interessante castello e alcune chiese di rilievo, la maggiore la Collegiata di S.Giuliano.
E' qui che stasera ci rechiamo per assistere al bel concerto della banda musicale "Brasilino Severini", sfidando freddo e malanni. L'aspettativa è ripagata dalla bontà dell'esibizione, di livello professionale più che amatoriale. Con il concerto si festeggia il restauro della Collegiata, che ha permesso di svelare alcuni interessanti affreschi, alle spalle dell'altare. I lavori a quanto pare non sono finiti e attendiamo altre novità.

domenica 27 novembre 2011

L'antica Flaminia

Per tornare a casa da Urbino decidiamo di prendercela molto comoda e di percorrere le vecchia strada che portava a Roma, la Flaminia, evitando il nuovo tracciato e cercando di scovare, a volte con qualche difficoltà, quello antico.
Tanto per cominciare, prendiamo per il mitico Passo del Furlo, scavato a picconate nella roccia dagli uomini di Vespasiano quei duemila anni fa: un percorso a tratti inquietante, con la rupe che ci sovrasta a strapiombo, ma sicuramente ricco di fascino e di... gelo!





Superati Scheggia e Fossato di Vico, ultimo avamposto ferroviario per Urbino, deviamo per la via Clementina, in cerca di storia, paesaggi e punti di ristoro. Dopo un po' la strada si fa prima uno sterrato, poi un tracciato di montagna e la nostra pur robusta vettura comincia a trovarsi in difficoltà. Si torna indietro, anche perché non desideriamo rimanere bloccati lontano da un ristorante a quest'ora!
Ancor prima di arrivare a Nocera Umbra, il secondo tentativo conferma la bontà del nostro intuito di scopritori di locali: prendiamo per via Monte Alago, seguendo un poco informativo cartello, e ci troviamo dopo diversi tornanti all'agognata Taverna De Cinicchia (0742 818242). Bellissimo panorama sui monti circostanti, buon cibo e in particolare ottime pappardelle al ragù di oca. Ci dispiace per non aver adocchiato prima un antipasto misto dall'aria interessante che vediamo passare, ma torneremo. Discorso a parte il vino del Cinicchia, non di nostro gradimento, a riprova che non tutte le taverne sanno scegliere cosa imbottigliare con il proprio nome, svalutandolo senza ragione.

Non avendo apprezzato il vino, difficilmente potevamo gradire il caffè: le due cose, misteriosamente, sono spesso collegate. Decidiamo dunque di fare una sosta per un ulteriore dopopasto nel primo paese interessante che troviamo sulla nostra strada, Spello. E l'idea si rivela positiva: il posto è molto carino e riserva scorci graziosissimi. Fra l'altro un concorso per vicoli in fiore ha convinto gli abitanti ad addobbare l'esterno delle proprie case per il nostro piacere. Il caffè in un bel bar nascosto in un antico androne si rivela ottimo!
Cala il sole e non ci resta che raggiungere finalmente casa.

sabato 26 novembre 2011

Urbino Fano Senigallia



 A Urbino andiamo per commemorare un amico che ci ha lasciato. Viene anche Michele che tiene un lungo discorso ai ragazzi, parlando del lavoro svolto anni fa insieme a Giovanni ma anche delle sue attuali esperienze. Con molta disponibilità risponde alle moltissime domande.

La sera siamo un po' stanchi per andare in giro e restiamo in città: andiamo a vedere un film al Nuova Luce, il cinema meno grande della zona (bigliettaio, maschera, barista e proiezionista sono la stessa persona...), ma prima facciamo uno spuntino al Ristorante Greco, ritrovo di studenti e dispensatore di vino Retsina e specialità gastronomiche dell'omerico paese.

Il giorno dopo si va al mare! A Fano ci siamo stati l'anno scorso per il Carnevale, ma di giorno ci piace di più! La giornata è bellissima e permette una lunga passeggiata al porto e lungo il molo. Poi una sosta da Pesce Azzurro, un - udite! udite! - self-service di pesce, freschissimo e saporito! Una formula originale "dal produttore al consumatore", visto che il grande locale è gestito dalla cooperativa pescatori della città. Non ci va niente male: possiamo mangiare un primo, due secondi, contorno, vino di Jesi, dolce e acqua minerale per 11 euro! E' molto probabile che i ristoratori della zona non siano propriamente felici dell'iniziativa: siamo a fine novembre e il posto ha attirato la gran parte dei possibili clienti in zona. Anche noi avevamo adocchiato un bel locale sul mare, ma poi abbiamo voluto provare la novità e... l'economia del Pesce Azzurro.

Poi un giro a Senigallia: lunga passeggiata sulla spiaggia. Vediamo un buon numero di persone in cerca di un certo mollusco locale che si nasconde nella sabbia del largo bagnasciuga e che solo noi sembra non riusciamo a trovare: le tracce sono numerose, ma i nostri amici si rendono invisibili.



Al tramonto sul fiume che attraversa la città riusciamo a scorgere due aironi: il nostro desiderio di natura è appagato e pazienza per non aver visto i misteriosi molluschi senigagliesi. Va bene così, torniamo a Urbino.



venerdì 25 novembre 2011

Cantiano e Furlo

Oggi siamo diretti a Urbino, dove resteremo per il week end.
Ci fermiamo lungo la strada a Cantiano. Famosa per le amarene e le visciole, la zona offre una piacevole sosta presso Il Laghetto.







Il lago è artificiale, ma molto grazioso e curato, molto pochi i pescatori, in pratica mai visti tutte le volte che ci siamo fermati qui, bello e accogliente il locale in legno.
Se vi ricordate di prenotare almeno la mattina, potrete gustare i gamberi di fiume che stavolta ci sono sfuggiti. Ci rifacciamo con un'abbondante portata di antipasti misti, accompagnati dalla crescia calda e innaffiati da un "locale" più che bevibile.

Proseguiamo come per imboccare il passo del Furlo ma ci fermiamo all'Abbazia di San Vincenzo: non siamo frequentatori abituali di chiese, ma questa è molto particolare e non ce la facciamo scappare. Restiamo affascinati dalla sua semplicità e da un affresco del sedicesimo secolo che la decora. L'impianto originario è dell'VIII secolo ma è stata ricostruita nel 1271. Conserva una delle sue originarie navate e presenta un'originale alta tribuna chiusa cui si accede attraverso una stretta gradinata centrale, una cripta a tre navate con antichi capitelli e un altare del IX o X secolo.

Ma a Urbino ci aspettano...

domenica 20 novembre 2011

Napoli, da una prospettiva inusuale


Trovandoci a Napoli, due passi a Posillipo sono quasi d'obbligo. Banale, dirà qualcuno. Dipende. Scoprire un punto di vista particolare, poco noto anche a chi a Napoli ci è nato e ci vive, può essere un'esperienza speciale, maggiormente apprezzabile proprio dai "nativi": chi non conosce la città può essere dell'idea che il mare sia molto presente e vicino. Invece, se si esclude il lungomare, spesso l'acqua non è visibile o lontana, visto che Napoli sorge in buona parte sul ripido bordo di un enorme cratere in parte crollato: il golfo.
Le due foto che pubblichiamo distano un centinaio di metri, in parte percorribili con la lunga e ripida Discesa San Pietro ai Due Frati: il rapido spostamento in "altitudine", ci conduce fino a toccare il mare, in una dimensione intima e estranea alla confusione della città.

venerdì 18 novembre 2011

Terracina e Gaeta

Cosa c'è di meglio che andare da qualche parte senza fretta? Una bella giornata ci accompagna fino a Napoli lungo la costa, il percorso più lungo e più lento, ideale per fermarsi quando te ne viene voglia, magari per due passi sulla spiaggia o al primo ristorante che si incontra lungo la strada.

L'Hostaria Gambero Rosso fa proprio al nostro caso: anche se il locale non è particolarmente affascinante dall'esterno, lo chef ci propone un buon menù di pesce, ricco di portate originali preparate con ingredienti freschissimi e vari. Per intenderci, non i soliti spaghetti a vongole, ma polpettine di polpo e baccalà all'arancia.

Il tramonto ci trova sulla spiaggia di Serapo, a Gaeta: uno spettacolo affascinante, sempre uguale e diverso, che non ci stanchiamo mai di ammirare. Fino all'ultimo raggio.

domenica 9 ottobre 2011

Lago del Salto


Questo viaggiucchio è in solitario, diciamo così: per indisponibilità della mia partner ho accettato l'invito di nobili amici che venivano in zona ed ora eccoci a contemplare il bellissimo panorama del Lago del Salto!
Il lago è artificiale, costruito nel 1940, un anno dopo il suo poco distante fratello, il Lago del Turano. Un posticino niente male, anche se mi chiedo sempre come fossero questi luoghi che sono stati così potentemente modificati dalla mano dell'uomo.
Siamo qui "anche" per mangiare nel grazioso ristorante di un amico, l'Osteria Fiumata, un posto davvero simpatico, dove si possono gustare cose buone, ma rigorosamente solo "quel che c'è". Trovo
interessante questa formula del menù fisso: si suppone che quel che c'è sia anche quel che si sa far meglio. Inoltre mi sembra così di essere un invitato più che un cliente.
Buoni gli antipasti misti, presentati su un vassoio di legno, buoni i "gemelli" alla puttanesca con prezzemolo fresco, buono l'arrosto di pollo e maiale, anche se lo gradirei servito più caldo, buone le ciambelle all'anice e il caffè. Il vino "della casa" non è affatto male e il servizio, ovviamente, è quello di un amico!
Ottimo il prezzo: 15 euro! Strepitosa la vista del lago! Questo posto merita  tranquillamente tre "faccine" nella nostra pagella!

Per digerire ci inerpichiamo sul colle dall'altra parte del lago per raggiungere Girgenti, un paesino piccolissimo abitato da pochi coraggiosi che d'inverno se la vedranno con i lupi. Saliamo fino al Castello, ormai ridotto a poche pietre, da dove si può vedere la neve che già imbianca il Terminillo!

Il Terminillo imbiancato visto da Girgenti
Giù a Fiumata ci fermiamo al bar - tabaccaio - giornalaio - salumeria per il caffè della staffa e lì vediamo affisso l'avviso di una casa in vendita a Girgenti: 8500 euro "trattabili"! L'aria è buona e la temperatura d'estate sarà sicuramente piacevole. Non c'è molto movimento, questo è vero, ma vuol dire che si potrà godere il silenzio della valle. Ci facciamo un pensierino, che ne dite?

sabato 8 ottobre 2011

Civitella San Paolo, Festa Medievale La Barcana

Panorama sulla valle
Musici
Un oste con i suoi aiutanti

Il nome La Barcana rimanda alla denominazione medievale di Civitella San Paolo e deriva probabilmente dalla barca tenuta dagli abitanti del borgo sulle rive del Tevere per traghettare merci e beni provenienti dal lavoro della campagna.
Rievocazioni storiche, parate di giullari in festa, trampolieri e tamburini, danze medievali, corteo storico per le vie del paese, apertura di taverne con degustazione di menù tipici e libagioni dell'epoca (come l'ottimo "Idromele del Viandante"), questo e altro nella festa che si tiene ogni anno nella cittadina della Valle del Tevere.
Te la raccontiamo con le immagini perché è un'occasione da vivere soprattutto con gli occhi... beh, anche con il palato! Ma per questo bisogna andarci: appuntamento al prossimo anno!
Tieni d'occhio il sito della manifestazione www.labarcana.it


Bottega della seta
Un cavaliere
Gli attrezzi del cartaio

Un ubriaco


La fabbricazione delle candele


Il fabbro al lavoro

sabato 1 ottobre 2011

Talamone e Tuscania

Un sabato in giro fra il grossetano e il viterbese.
Si parte tardi, un po' svogliati, ma poi si arriva senza soste sino a Talamone. Ormai è tardi per pranzare (ma ci rifaremo dopo) e ci limitiamo a girellare per il porto, spingendoci poi fra le case a scoprire scorci di paesaggio: proprio un bel posto, ora che non c'è gente! Ma in estate deve essere un inferno se oggi non si trova posto per l'auto e i tavolini dei bar sono in gran parte occupati! Qui conviene venirci con l'autista che ti lascia al porto sulla passerella dello yacht!

Il mare è stupendo e viene voglia di buttarsi, se non fosse per un certo venticello... Ma basta guardare la data per smettere immediatamente di lamentarsi: è una giornata eccezionale! A dir il vero è il tempo è bello da molti giorni e durerà ancora un bel po': per ricordarsi di un acquazzone bisogna andare indietro con la memoria di diverse settimane.


Ma un certo languorino ci spinge a cercare qualcosa di... materiale. Ci rimettiamo in marcia con l'obiettivo di raggiungere una certa fiera che abbiamo visto all'andata...

Ed eccoci qui a Tucania, non tanto vicino, considerando il languore, ma non potevamo farci sfuggire la Sagra della cioccolata "squajata"! A dirla tutta, l'intento di venire qui era palese ma l'abbiamo presa per le lunghe.

La bbbanda!
La festa è molto carina, con suonatori, giocolieri e sopratutto una cioccolata in tazza strepitosa, "corretta" all'anice e accompagnata da biscotti. Una delizia!
La gente è tanta, di tutte le età e l'atmosfera non ci fa rimpiangere di aver abbandonato il mare, nostro grande amore. Si sta bene quando la gente intorno sta bene.




Veniamo a Tuscania almeno da 25 anni ma incredibilmente non avevamo mai visto il quartiere dove si svolge la manifestazione! Questo nella foto al lato è Palazzo Spagnoli, il ballatoio d'angolo sul quale arriva la scala d'accesso. E' proprio vero che non si gira mai abbastanza...

sabato 24 settembre 2011

Napoli, casa nostra



Capri galleggia all'orizzonte
A Napoli si può andare e si va soprattutto per incontrare parenti e amici che vivono colà. Ma poi inevitabilmente si fa un giro per negozi, si va a vedere il mare (la zona che frequentiamo ci consente una notevole panoramica, ma è decisamente distante dall'acqua), si passeggia, ci si incanta, ci si arrabbia (e sì, a Napoli ci si arrabbia, ma questa è un'altra storia), si fanno confronti, a volte vincenti e a volte perdenti, spesso banali. Ad esempio si finisce col confrontare i prezzi, così diversi fra due città tutto sommato così vicine come Roma e Napoli.

I prezzi nei negozi napoletani sono sempre in bella vista, perché costituiscono un elemento determinante nella scelta. Guarda questa foto: i prezzi, ESPOSTI FIN SUL MARCIAPIEDE, in una macelleria in una zona poco oltre il limite del Vomero,
quartiere "bene" della città. Non sono paragonabili con quelli di Roma, nonostante la qualità del prodotto sia sempre elevata.
Non siamo economisti né esperti dei mercati al dettaglio e ci limitiamo a registrare la cosa:  sappiamo per conoscenza diretta che la capitale del sud è ben più economica dell'altra e che non è solo qualche punto percentuale che separa il costo della vita dei napoletani da quello dei romani.

domenica 18 settembre 2011

Rignano, La Cultura sotto casa


Praticamente a chiusura dell'estate, una simpatica manifestazione nel centro storico di Rignano Flaminio, alla quale gli Amici della Biblioteca hanno partecipato con nuove letture dei loro libri preferiti.
Paola legge Dickens, Anastasia suona Chopin
Ci divertiamo molto, soprattutto a vedere cosa fanno gli altri: chi dipinge, chi suona, chi presenta le sue opere.  
L'iniziativa sembra ad alcuni un po' caotica, perché tutto avviene contemporaneamente e la cosa  lascia a volte perplessi: alcuni musicisti si disturbano a vicenda, qualche attività non è abbastanza visibile, manca un'illuminazione specifica. Comunque l'idea ci sembra buona e speriamo che sia portata avanti, facendo tesoro di questa prima esperienza.


Prima sala e cucina
Per concludere la serata, il nostro duo, trasformato per l'occasione in un trio grazie ad un'amica che si è unita a noi, va a testare un nuovo, piccolo e grazioso ristorante nei vicoli del paese: All'ombra della Rocca. Ci piacciono tanto questi localini, quindi siamo "prevenuti", ma questo ci lascia proprio una buona impressione e per noi la prima impressione è sempre determinante: siamo fatti così. Gentile il personale, buone le (poche) cose che saggiamo (ma se tanto mi dà tanto...) Un appunto lo faremmo giusto alla coda alla vaccinara, che a nostro gusto deve essere cotta ancora più a lungo. D'altronde abbiamo rinunciato a farla a casa: ci vuole troppo tempo! Vino "della casa" bevibile (ma immaginiamo da dove viene...), prezzo ragionevole, locale consigliato da F&F!

domenica 21 agosto 2011

Ortona dei Marsi e Barrea

Rapido giro in Abruzzo: dobbiamo andare a Napoli ma facciamo una deviazione di un paio di giorni... 


Prima tappa a Ortona, dove ci fermiamo a pranzo
da Frangiò, un'onesta trattoria: il locale è modesto ma si mangiano dei buoni "criuoli" ai porcini. Da evitare il vino sfuso, anche perché è disponibile una discreta bottiglia "locale" a 7 euro. 

















Il paese è grazioso e si gode una bella vista sui monti circostanti.


Giungiamo a Barrea prima del tramonto: il sole che cala fra i monti dietro al lago è imperdibile!






 Albergo La Scarpetta di Venere



Siamo affezionati a queste strette stradine e anche se le conosciamo bene riusciamo sempre a trovare qualche scorcio particolare.

sabato 6 agosto 2011

Cottanello Castiglione Lugnola Stroncone

Un lungo giro nel reatino, prendendo la ss 313 a Passo Corese, alla ricerca di paesi interessanti: siamo fortunati, ne troviamo più d'uno!

A Cottanello, sul percorso dei Santuari francescani, c'eravamo già passati d'inverno ma non avevamo visitato il centro storico: molto carino, curato, le stradine lastricate in pietra calcarea dalle sfumature rosa, una bella vista sui monti circostanti.

(Apriamo una parentesi: è sempre difficile sapere come si chiamano le montagne. Spesso gli stessi abitanti del luogo non lo sanno. In questo caso siamo fortunati e appuriamo che il montarozzo che incombe con le sue antenne e le sue future pale eoliche sulla zona è il Monte Cosce, 1114 metri slm).

A Castiglione di Cottanello, una frazione poco distante, ci fermiamo a pranzo : Dalla padella alla brace ci accoglie in un bel giardino di giovani querce, con un buon ragù e carne alla griglia. Simpatici i proprietari, prezzo corretto, vino della casa migliorabile: speriamo nella prossima vendemmia.


Al bivio di Configni un bellissimo casale diroccato, l'Osteriola: ci fermiamo ad ispezionarlo, mentre rimandiamo ad un prossimo giro la visita al paese.

Lugnola va visto da dentro: da lontano è orribile, circondato da enormi muraglioni di cemento armato! All'interno è invece grazioso e pulito.


Stroncone: articolato e complesso, richiede una visita meticolosa e merita un pomeriggio.

Siamo ormai in Umbria, a pochi chilometri da Terni. C'è un po' di vento e nonostante l'ora calda si sta bene. L'ampia piazza ospita, di fronte all'arco di accesso, una fontana di notevoli dimensioni. Il portone in legno è ancora ben conservato.
Subito dopo la porta, a destra, l'ascensore che attraverso il palazzo comunale porta anche a due livelli esterni.


Una ricostruzione dell'antico santuario: ci accontentiamo del modello e non andiamo a vedere l'originale restaurato.

Molti edifici importanti, alcuni appartenuti a famiglie illustri...